IDEA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA STRUTTURA ECO TURISTICO RICETTIVA , DEDICATA AL TURISMO RURALE – AGRITURISMO , VOLTA ALLA PROMOZIONE E ALLA FRUIZIONE TURISTICA INTEGRATA E SOSTENIBILE DELLE RISORSE PECULIARI DELL’AREA DEL PENTIMELE.
UN LUOGO ESCLUSIVO CHE NON ESCLUDE NESSUNO….
TEAM ECODESIGN
Natale Crucitti
REGGIO CALABRIA 03/08/05
Prefazione
PARTE I:
- Tutela, ed uso del territorio
- Sostenibilità ambientale come paradigma dello sviluppo.
Per “sviluppo sostenibile’’ si intende uno sviluppo che soddisfi i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.
È questo un concetto che impone di avere la consapevolezza che le risorse naturali ed essenziali per la vita del genere umano (l’acqua, il suolo, l’energia, le specie vegetali e quelle animali) sono finite, limitate e difficilmente ricostituibili.
Del pari, occorre tenere presente che anche le risorse culturali (il paesaggio, la bellezza dei luoghi, la storicità delle città e dei territori, sono risorse cui è legata la nostra percezione di cittadini di questo mondo, la nostra civiltà ed il suo futuro.
Nessuna risorsa (nessun albero, nessuna casa antica, nessuna veduta bella, nessun animale e nessuna specie, nessuna sorgente e nessun giacimento minerale, nessuna dolina e nessun muretto a secco) può essere distrutta se non se ne ricostituisce un’altra di almeno eguale valore.
È perciò fondamentale assumere come strumenti di lavoro il bilancio delle risorse e l’indicatore di quantità e di qualità di ciascuna risorsa rilevante, con la conseguenza che ogni operazione di pianificazione delle trasformazioni parte da un accurato, rigoroso e scientifico inventario di tutte le risorse.
Questi principi in materia di sostenibilità trovano, peraltro, una loro formale consacrazione nel trattato dell’Unione Europea laddove stabilisce (art. 174) che la politica della Comunità in materia ambientale contribuisce a perseguire gli obiettivi della salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente, della protezione della salute umana e dell’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali e che essa deve essere fondata sul principio della precauzione ed, ancora, allorquando prevede (art. 6) che le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione delle politiche e delle azioni comunitarie, nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile.
Il progetto vuole promuovere :
- la valorizzazione ed il miglioramento della qualità ambientale, architettonica, culturale e sociale del territorio periurbano, attraverso interventi di riqualificazione del tessuto esistente finalizzati anche ad eliminare le situazioni di svantaggio territoriale ,
- la promozione di un uso appropriato delle risorse ambientali, naturali, territoriali e storico-culturali.
Infatti, se il problema ecologico è, anzitutto, “un problema di ethos pubblico”, la sua soluzione postula un forte rinnovamento dei modi di operare della comunità , delle forme di convivenza e dei valori che ispirano la società civile.
PARTE II:
Propositiva
Premessa
Il progetto si colloca all’interno del più generale quadro del Piano di Sviluppo Locale che è orientato alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali del territorio provando a coniugare il percorso di costruzione dell’identità con l’attenzione alle dimensioni della sostenibilità ambientale e sociale.
Parlare di sostenibilità in rapporto alla dimensione turistica non può prescindere dal tentativo di coniugare i due termini della relazione con una serie di interventi concreti, ma anche dalla definizione di una serie di premesse che, se condivise, potranno orientare l’azione degli attori pubblici e privati che a vario titolo sono chiamati ad interagire su questo ambito di intervento.
Nella maggior parte deL territorio della nostra regione la componente più investita di speranze e di progetti di finanziamento per lo sviluppo locale è quella del turismo; spesso però le azioni di sviluppo turistico, quando non di tipo speculativo (ovvero azioni contro il territorio e gli interessi locali) sono state quantomeno estranee alle culture e al patrimonio territoriale e controproducenti nel medio e lungo periodo. Affinché il turismo sia una strada per raggiungere gli obiettivi di sviluppo, occorre coniugare maggiormente ed operativamente il turismo con la sostenibilità; un turismo sostenibile, nelle nostre coste , significa un turismo che sia volano delle economie locali (in primo luogo che sia fonte di occupazione e che permetta una maggiore coincidenza tra abitanti e produttori), che sia sostenibile ambientalmente (soprattutto attraverso il rilancio delle attività di ''ripresa in carico" del territorio, conseguenti ad insediamenti abitativi e produttivi che curino il proprio ambiente naturale e antropizzato); culturalmente, valorizzando tutto il patrimonio storico culturale ma anche le culture vive e attuali attraverso il coinvolgimento la partecipazione) degli abitanti, delle associazioni e delle istituzioni educative e culturali; infine che possa essere anche attivo promotore delle culture locali (ma anche della loro integrazione con quelle dei nuovi abitanti - produttori) a partire dal coinvolgimento diretto degli attori locali nella progettazione e nella gestione degli interventi.
In questo senso trattare i problemi della collina del Pentimele - strettamente connessi a quelli dei restanti territori significa occuparsi dei modelli di sviluppo economico, sociale e culturale attualmente presenti e che producono effetti non soltanto nelle regioni marine , ma in tutta la società. Un modo nuovo di trattare la collina del Pentimele , i suoi abitanti, la sua economia, la sua ecologia richiede una riflessione e una trasformazione delle concezioni, dei modi di pensare e di agire ai diversi livelli nella società nel suo complesso: è infatti difficile concepire un orientamento dello sviluppo locale costiero isolato, specie in un mondo globalizzato o divergente dalle linee di sviluppo generali della regione più vasta. La costa , le colline e la montagna, i problemi che sono emersi e sempre di più emergeranno (dal dissesto idrogeologico al "disagio insediativo") e le conseguenze di tali problemi sull'ambiente e sulla società in generale, sollecitano l'avvio di una nuova progettualità (e di un nuovo modo di pensare e di lavorare) per trasformare l'attuale modello di sviluppo e per orientarlo verso una maggiore sostenibilità, che in estrema sintesi può significare:
- una sostenibilità politica, ovvero un maggiore livello di autogoverno locale, adeguato ai problemi rispetto alle relazioni (di orientamento, di coordinamento) con i sistemi decisionali sovraordinati,
- una sostenibilità sociale, in particolare per l'integrazione degli interessi degli attori sociali deboli nel sistema decisionale locale;
- una sostenibilità economica: un modello di sviluppo locale capace di produrre “valore aggiunto" territoriale, ovvero: filiere produttive intersettoriali, auto imprenditorialità locale che qualifichi l'identità produttiva, culturale e sociale della regione favorendo la permanenza degli abitanti e la loro integrazione come produttori ;
- una sostenibilità ambientale, con l'attivazione di nuove regole "virtuose" dell'insediamento umano: tendenza alla chiusura locale dei cicli (delle acque, dei rifiuti, dell'energia), riduzione della mobilità delle persone e delle merci, il restauro e la riqualificazione della struttura e dei funzionamento dei sistemi ambientali e delle condizioni della loro (auto) riproduzione (per esempio i boschi).
Definizione della strategia di intervento
Costruire un nuovo modello di sviluppo che sia più sostenibile dell'attuale secondo i parametri sopra descritti, per le zone costiere – collinari – montane e per la parte che esse hanno per il resto della regione e del paese, richiede senz'altro il coinvolgimento di tutti gli attori sociali e istituzionali implicati ed un lavorare insieme che non è né consueto né facile. Sono cambiate infatti, sfumate con la mancata industrializzazione e con la dissoluzione delle economie di sussistenza , quelle condizioni di necessità che un tempo "obbligavano" a partecipare alla "mutua assistenza" tra uomini e tra questi e il patrimonio naturale che abitavano, lavoravano e di cui, nel bene e nel male, erano e si sentivano parte. Prendersi cura degli altri e dei luoghi era condizione di sopravvivenza prima che scelta consapevole.
L'oggetto del lavoro comune di oggi è ancora una volta, ma con metodi e significati diversi, la necessità, per tutti e non solo per i "Reggini ", dello sviluppo della collina , uno sviluppo che "tenga insieme" il miglioramento della qualità dell'ambiente con il miglioramento della qualità della vita; che attivi dei circuiti virtuosi tra nuovi insediamenti, nuove attività produttive (agricole, forestali, turistiche), gestione dei patrimonio territoriale (paesaggio, ambiente, cultura); che tenda, in sostanza, verso quelle caratteristiche di sostenibilità sopra richiamate. Ciò comporta il tentativo di uscire dai settorialismi, dai progetti "somministrati" da qualche Ente al "territorio", da piani e regole "di carta" che restano carta per contrastanti interessi anche legittimi, ma sui quali non si sono fatti sufficienti tentativi di convergenza verso la costruzione di un interesse comune.
Anche l’intervento ipotizzato nel seguito di questo documento deve assumere come primo elemento che caratterizza il processo di lavoro la dimensione della partecipazione dei diversi attori sociali pubblici e privati che insistono sul territorio di riferimento.
L’ipotesi descritta prevede un’azione costante di concertazione, monitoraggio, valutazione in itinere, riorientamento della progettualità sulla scorta dell’osservazione di quanto i diversi interventi ipotizzati andranno a produrre, individuando sedi che consentano di confrontare le diverse rappresentazioni della realtà che i soggetti coinvolti esprimono. Già nella costruzione del progetto si è scelta la strada del confronto e della concertazione con i soggetti territoriali pubblici e privati interessati, come si evince dalla parte descrittivo-analitica del documento, questo perché è di fondamentale importanza costruire un’alleanza tra gli operatori, sulla base della condivisione delle premesse e degli scenari di riferimento, come primo elemento irrinunciabile per garantire speranze rispetto alla realizzazione di quegli elementi di sostenibilità, che possono permettere una efficace e duratura tenuta del progetto nel tempo.
L’ipotesi di sviluppo turistico descritta nel progetto tiene conto delle caratteristiche del
patrimonio territoriale e prova, attraverso un processo di messa in rete dei poli di attrazione presenti, a costruire un prodotto turistico integrato a partire dalla definizione della Unique Selling Proposition (U.S.P.).
Possiamo individuare come metafora esplicativa quella della tessitura laddove l’intreccio tra la trama (le risorse turistiche) e l’ordito (l’U.S.P.) produce il manufatto (il prodotto turistico) che per le sue caratteristiche potrà garantire la progressiva costruzione di flussi turistici interessati alla qualità delle proposte e rispettosi delle caratteristiche del contesto nel quale si verranno a trovare.
Nella proposta qui descritta sono contenute importanti dimensioni educative rivolte sia agli operatori del settore che ai potenziali clienti attraverso la costruzione di un sistema di regole per la fruizione che nascono non come imposizione ma dall’interazione tra soggetti che hanno in comune il fatto di insistere sullo stesso territorio con obiettivi e scopi diversi ma che possono trovare una efficace integrazione se viene mantenuta una costante attenzione sulle premesse relative alla sostenibilità ed al modello di sviluppo delineato.
Individuazione della U.S.P. ed aree svantaggiate
Metodologicamente si è proceduto alla ricognizione delle caratteristiche del patrimonio del territorio di riferimento (nelle sue componenti ambientali, paesaggistiche, architettoniche, culturali, socio-economiche) tracciando una mappa di queste come strumento di orientamento per la definizione di due elementi fondamentali rispetto all’ottica sopra richiamata, ovvero:
- la definizione di aree che necessitano di interventi che possano in qualche modo contribuire a ridurre quel differenziale di sviluppo turistico comunque presente in maniera evidente nel territorio della provincia Reggina
- l’individuazione delle cosiddette “U.S.P.” (Unique Selling Proposition) ossia quelle specificità che si possono individuare in un territorio e non altrove e che caratterizzano un possibile percorso di costruzione di identità del territorio stesso.
Dall’incrocio fra questi due elementi si è potuto configurare un possibile ambito di intervento che definisce come territorio marginale rispetto alla fruizione turistica quello rappresentato delle zone marinare consolidate nel periodo estivo e la stazione turistica invernale di sci di Gambarie da e come U.S.P. quella delle strade e sentieri aspromontani, non meramente intese come vie di comunicazione di alta quota, ma bensì come parte del patrimonio del territorio ancora poco conosciuto dagli stessi abitanti e sicuramente non sufficientemente valorizzato rispetto all’esterno. Le strade ed i sentieri rappresentano in realtà un’occasione per connettere la molteplicità di risorse, in parte gia valorizzate, presenti nel territorio, in una proposta che può svolgere una funzione di aggregazione ed integrazione intorno ad un’idea ed a un concreto “oggetto” che nel nostro territorio è di medie dimensioni e di grande pregio.
Di particolare importanza appare essere la possibilità di utilizzare i sentieri come elemento di connessione, fisica e culturale, tra le diverse risorse presenti nel territorio.
Riprendendo la metafora della tessitura il sentiero Italia può rappresentare l’ordito che va ad intrecciarsi con l’insieme delle risorse del territorio che già, in vari stadi di sviluppo, sono presenti ed operativi come poli di attrazione turistica. Dall’intreccio tra questi due elementi potrà configurarsi un prodotto turistico rilevante ed assolutamente originale.
PARTE III :
Ecodesign:
Particolarissima visione della professione e delle sue responsabilità sociali nel mondo attuale.
Il termine ecodesign è già entrato nell'uso corrente, assumendo immediatamente i connotati vaghi di uno slogan commerciale: in realtà associare al design il prefisso eco, significa introdurre delle condizioni e delle responsabilità del tutto nuove rispetto agli attuali orientamenti di questa professione.
Il compito di un ecodesigner appare infatti estremamente articolato, in quanto responsabile di tutte le possibili conseguenze (anche le più remote) dei suoi progetti e delle sue azioni.
È certo, quindi, che il designer dovrà preoccuparsi maggiormente di capire se non ci sia qualcosa di più importante oltre all'attribuire a un prodotto la funzione e le proporzioni giuste.
Ecologia e design sono entrambi settori interdisciplinari, il cui incontro ha un grande potenziale di innovazione. L'attenzione di queste discipline si rivolge ai cambiamenti delle realtà sociali e intento di entrambe è la trasformazione attraverso la creazione di ponti verso la sostenibilità. In sintesi, si tratta molto semplicemente dell'elaborazione di modi ragionevoli di agire in un mondo chiuso e sovrappopolato.
PARTE IV :
Cartina turistica della provincia Reggio Calabria
CITY MAP, COME ARRIVARCI:
Aeroporto:
Il villaggio si trova a dieci minuti dall’aeroporto ( percorso : aeroporto , tangenziale verso Reggio Nord , uscita via Lia oppure sopraelevata Porto
Porto :
Ci troviamo nella collina che sovrasta il porto il percorso è : uscita Porto lato nord, via Pentimele, via Lupardini ( distanza circa 1500 mt )
Autostrada Salerno-Reggio Calabria :
Uscita sopraelevata porto , via Pentimele , via Lupardini
Stazione ferroviaria (da Reggio Centro oppure Reggio Lido):
Stazione Centrale , Lungomare Falcomatà,
Stazione Lido tangenziale porto , via Pentimele , via Lupardini
Copertina
Prefazione
Planimetria
Grafico disoccupazione
Vertice e management;
Servizi
I servizi e l’ambiente;
Marketing;
Ubicazione
Grafico afflusso
Presupposti e obbiettivi
Target; spettacoli; sport; area ludica; area scientifica ;
Eco turismo
Il sentiero Italia
Laboratorio d’impresa
Simboli della segnaletica dei sentieri
Tabella personale
Tabella spettacoli
Servizi per la ristorazione
Manifestazioni culinarie
Manifestazioni artistiche
Budget –
Fidelizzazione clienti
Conclusioni
Richieste al comune
PARTE V :
PARTE VII :
Montesanto Village
Iniziativa intrapresa da Natale Crucitti; nato a Reggio Calabria il 27/09/1961 ed ivi residente in via San Sperato n°57/a , ristoratore dal 1984.in qualità di soggetto proponente ed in collaborazione con artigiani, produttori agricoli, ristoratori, tour operator ed associazioni no profit.
PARTE VIII :
Vertice e Menagement:
La “az. Montesanto”, si propone tramite un valido risanamento territoriale di una zona degradata, di creare un adeguato polo multivalente per l’esposizione , promozione, vendita , degustazione , che possa essere un valido incontro tra domanda e risposta delle esigenze dei cittadini e turisti. Tramite la realizzazione della suddetta azienda , s’intende creare una modesta affluenza turistica, che possa portare un lauto profitto all’economia locale e che possa essere mezzo di occupazione e mantenimento del personale qualificato.
L’azienda si propone inoltre l’impegno d’iniziative finalizzate alla diffusione dell’immagine e della cultura mediterranea ed alla formazione professionale.
In questa ottica, si inseriscono numerose attività promozionali, d’incontro, d’interscambio e di sensibilizzazione e solidarietà.
Nella convinzione che la divulgazione delle caratteristiche, delle attrattive e potenzialità dei popoli del mediterraneo e latine, in quanto ben rappresentati nel nuovo continente, favorendo l’approfondimento della conoscenza reciproca, rappresentino il presupposto fondamentale per una migliore convivenza tra popoli con culture ed abitudini diverse.
PARTE IX :
I servizi:
I servizi dell’ azienda , si dividono in sette categorie:
1. attività fieristiche agronomiche
2. attività di natura economico-commerciale
3. attività ludiche
4. attività culturali
5. attività artistiche
6. attività sportive.
7. attivita’ ristorative
PARTE X :
Filosofia e uso di materiali compatibili :
Risanare il territorio; impiantare una serie di palme ed altre essenze lignee mediterranee.
Il suolo sarà curato ed abbellito con brecciolino (pietrisco) e prato
Le recinzioni saranno secondo i canoni stabiliti dalle prescrizioni comunali:
legno ferro tornito.
Gli spazi liberi, saranno ornati con gazebo ed ombrelloni in tinta bianco-panna, in rispetto alle prescrizioni dettate dal Ministero per i beni e le attività culturali; sotto ai quali verranno posizionate sedie e tavoli per il servizio bar e piccola ristorazione.
Inoltre ci saranno spazi con stand per l’esposizione e la vendita del nostro artigianato locale e prodotti agronomici ; un gazebo per promuovere e vendere pacchetti turistici, gite in barca, escursioni in Aspromonte , immersioni subacquee, etc..etc…
Saranno utilizzati solo materiali naturali, non saranno impiantate strutture fisse, non sarà modificato lo stato dei luoghi, si curerà molto l’immagine ambientale, cercando di creare un terzo polo di svago e di servizi al turismo ecologico e rurale .
L’impianto d’illuminazione sfrutterà, dove possibile, le fonti rinnovabili.
PARTE XI :
Marketing :
· determinare le caratteristiche di un mercato
· misurare i potenziali di mercato
· analizzare gli sviluppi di un settore
· analizzare i prodotti / poli concorrenti
· studi sull’accettazione / potenziale dei nuovi prodotti
· studi per la determinazione dei prezzi
· analisi del comportamento di consumo / d’acquisto
Communication Plan :
Promozione tramite:
- apt
- agenzie turistiche;
- pagine web;
- radio e televisioni locali;
- propaganda portuale;
- diffusione su cartaceo (materiale illustrativo).
PARTE XII :
Ubicazione
La struttura dell’azienda Montesanto è ubicata nel quartiere di Archi in via Lupardini s/n alle pendici dei fortini di Pentimele, nell’ex Cava Laganà (sito bellissimo con altrettanta suggestiva panoramica!). Si estende per un’area di circa 25.000 mt quadri su due livelli . sono disponibili altri 55.000 mt di terreno accidentato da adibire ad alcune culture autoctone ed a silvicultura .
La produzione agricola invece , proviene da altri apprezzamenti di terreno di nostra proprieta’ e dalla filiera agricola provinciale a noi collegata .
L'accessibilità veicolare al villaggio è consentita soltanto da una strada che, dalla SS.18 (all'altezza del Serpentone), conduce ai fortini militari, con una percorrenza di 1 km. circa.
Una strada di circa 600 metri di sviluppo è stata di recente realizzata ai confini nella parte bassa del villaggio. Essa si snoda dallo svincolo autostradale di via Lia verso Vito Inferiore. E stato inoltre finanziato, con le disponibilità del Decreto Reggio, il suo prolungamento fino ad Ortì con un tracciato che lambisce il margine a sud dei terreni di nostra disponibilità , che andrà a collegarsi con la via Lupardini , favorendo il transito e razionalizzando il traffico veicolare .
PARTE XIV :
Metodologia
- progettazione concertata,
- logica di “filiera”
- intersettorialità.
PARTE XV :
Intervento
Realizzazione di un Progetto di Sviluppo Sostenibile finalizzato alla fruizione turistica integrata delle risorse peculiari dell’area con particolare riguardo al patrimonio culturale e ambientale.
Fasi :
- Analisi del contesto: censimento delle risorse e analisi dei flussi turistici :
- Analisi dei Poli d’attrazione
- Identificazione delle USP (Unique Selling Proposition )
- Analisi dell’offerta attuale in termini di itinerari a tema ambientale o culturale sviluppati secondo criteri di sostenibilità (eco-itinerari, trekking,…) e verifica dei risultati.
- Analisi relativa alla caratterizzazione dell’offerta espressa dalle aree più svantaggiate e meno fruite dal turismo ed identificazione delle opportunità di valorizzazione.
- Analisi relativa alla quantificazione e caratterizzazione dell’offerta relativa a strutture di accoglienza, con particolare dettagli in merito alle strutture rurali (agriturismi, B&B,…) Analisi relativa ai servizi al turista
- Analisi dei flussi turistici attuali in rapporto all’offerta.
- Predisposizione di cartografia che consenta di evidenziare i risultati dell’analisi svolta
- Definizione della Strategia di Intervento
- Identificazione delle Azioni da inserire nel Progetto di Sviluppo Sostenibile in funzione della strategia, nell’ambito di un Piano Gestionale e di Organizzazione dell’Offerta.
- Elaborazione del Piano Gestionale e di Organizzazione dell’Offerta e sua articolazione in azioni
- Recupero e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali e allestimento o riqualificazione di itinerari tematici per la loro fruizione
- Attivazione e riqualificazione di servizi al turista, finalizzati alla fruizione turistica integrata delle risorse peculiari dell’area
- Valutazione e quantificazione dei risultati
PARTE XVI :
Censimento e analisi dei poli d’attrazione
Per poli d’attrazione intendiamo quelle realtà con carattere di “autonomia”, cioè in grado di attrarre sul territorio, per la loro presenza, un certo numero di utenti-visitatori e che quindi rappresentano, all’interno dell’area dei punti di riferimento per realizzare la messa in rete delle risorse ed il riequilibrio tra aree marginali e aree economicamente più competitive.
Ai fini dell’elencazione e della rappresentazione grafica, questi poli sono stati suddivisi secondo la loro diversa natura e tipologia in:
- sportivi
- sci
- naturalistico - ambientali – didattici
- escursionismo
- artistico – cultural - religiosi
- musei
- borgate tipiche
- fortezze
- enogastronomici
- ristorazione
- prodotti tipici & artigianato locale
Esistono inoltre risorse classificabili come sopra, che pur non godendo di quel carattere di autonomia poc’anzi citato, non possono non essere prese in considerazione come risorse importanti presenti nell’area, sulle quali individuare strategie di rafforzamento tali da trasformare questi poli potenziali in future realtà “autonome”.
Poli sportivi :
Non esistono dei veri e propri poli sportivi anche se sono presenti sul territorio provinciale tutte le federazioni nazionali . spiccano per vivacità ed impegno :
- il calcio :centro sportivo del Santa Agata, villaggio amaranto
- il Basket : centro sportivo Viola.
- Vela : circolo velico , circolo nautico
- Atletica : campo C.O.N.I.
- Lo Sci : stazione sciistica di Gambarie (ancora non “consolidata” )
Poli naturalistico-didattico-ambientali:
Parco Nazionale dell'Aspromonte
Nel cuore del Mediterraneo, tra il mare e la montagna, con temperature mitigate dal mare, il territorio della provincia è caratterizzato da fitti boschi di castagni, faggi, lecci ed abeti bianchi, che si alternano a coltivazioni di olive e viti, fiumare secolari e strapiombi costieri coperti di felci, ginestre, corbezzoli, mirti, oleandri e fichi d’India.
La striscia costiera che si estende tra Villa S. Giovanni e Gioiosa Ionica costituisce l’habitat naturale per la coltura del bergamotto.
La fauna del territorio annovera diversi tipi uccelli, tra cui il Picchio nero, l'Aquila Reale, il Biancone e il Falco Pecchiaiolo, noto anche come Adorno, che in primavera, attraverso lo Stretto di Messina, transita dall’Africa all’Europa per nidificare
Il Parco Nazionale dell'Aspromonte, che ha una superficie di 78.517 ettari, abbraccia gran parte dell’area. Alle foreste di pino e abete bianco nei versanti tirrenici più in quota, si contrappongono, sui versanti ionici, faggete quasi pure, che degradano verso i boschi di quercia roverella, sorbo degli uccellatori, farnetto e cerro e poi, ancora più in basso, zone con boschi di leccio e macchia mediterranea. La fauna più rappresentativa è costituita dal daino, dal cinghiale, dalla volpe, dal capriolo, dal tasso, dallo sparviero, dal falco e dal martin pescatore. Il lupo, dato per scomparso per molti anni, è stato individuato nuovamente nel 1988.
Un grande patrimonio ambientale
Le foreste ricoprivano in tempi remoti gran parte della Terra. Oggi non resta di esse che una piccolissima parte perché l'uomo, già dall'antichità, le distrugge sia per fabbisogno di legname sia per lasciare spazio alle coltivazioni agricole.
Eppure i boschi sono fondamentali per l'ambiente: essi creano ossigeno, offrono protezione a tante specie animali e impreziosiscono il paesaggio.
Le specie vegetali risultano diverse sia a seconda del tipo di suolo sia in base al clima.
Sull'Aspromonte la presenza dei boschi è notevole: essi si estendono per circa 40.000 ettari e ricoprono il Parco fino alle quote più alte.
La natura da spettacolo
Situato fra il Mar lonio e il Tirreno, dai quali dista pochissimo, il Massiccio dell'Aspromonte ha diverse vette che sfiorano i 2000 metri (la più alta è quella del Montalto: 1955 m). Da esse sono ben visibili l'Etna e le Isole Eolie. Le ripide pareti rocciose delimitano strette e suggestive vallate, animate da torrenti dal corso impetuoso che, durante il tragitto, raccolgono l'acqua di affascinanti cascate.Fra il mare e il massiccio, non resta quasi sempre che uno stretto lembo di terra, troncato in certi punti da incantevoli promontori a picco sul mare (il più spettacolare è il Monte S. Elia). Questa striscia di terra si allarga solo qualche volta, dando vita ad esempio alla Piana di Gioia Tauro, che con i suoi 400 km2 è la più ampia pianura della Calabria.
Il lago Rumia e il lago Costantino, quest'ultimo formatosi dopo che una frana ha ostruito il corso di una fiumara, regalano suggestivi panorami rispettivamente nei pressi di Gambarie e nella valle del Bonamico.
A monte del centro abitato di San Luca, offrono invece una curiosa veduta vari monoliti che emergono da fitti lecceti; è la Vallata delle Grandi Pietre: Pietra Cappa, Pietra Castello, Pietra Lunga, eccetera.Vicino Natile, per via di insediamenti rupestri, il paesaggio ricorda la Cappadocia. Nella zona nord-ovest dell'Aspromonte meritano una visita i piani di Zervò e quelli dello Zomaro.Boschi di ingenti dimensioni costituiscono uno dei grandi patrimoni naturalistici dell'Aspromonte; la vegetazione include tutte le piante tipiche del Bacino del Mediterraneo. Altrettanto valore naturalistico riveste la fauna. Essa è presente con molte specie più diffuse alle rare, nonostante alcune siano scomparse anni fa.
Fauna
Protetti dalla fitta vegetazione e dal clima in prevalenza mediterraneo molte specie animali trovano nell'Aspromonte il loro habitat ideale.
Il parco ospita diversi tipi uccelli, tra cui il Picchio nero, specie poco comune che si sta espandendo sul massiccio aspromontano. La sua caratteristica è quella di creare buchi regolari nelle cortecce degli alberi.I rapaci costituiscono forse l'elemento più spicco della fauna vertebrata dell'Aspromonte Sono presenti infatti sia l'Aquila Reale, ritorna recentemente a nidificare nella zona grazie alla riduzione del disturbo dell'uomo, dovuta all'istituzione del Parco. Molto importante é la presenza del Gufo reale che é il più grande rapace notturno europeo, raggiungendo i tre Kg di peso e con una apertura alare di 180 cm.
Altro rapace ma diurno, é il Biancone, dal piumaggio bruno sul dorso e bianco inferiormente. Ha una apertura alare di circa 2 mt. Nei boschi Aspromontani sono osservabili anche l'Astore e lo Sparviero, mentre negli ambienti più aperti nei periodi di passo si può osservare il Falco Pecchiaiolo.
Fra i mammiferi la montagna aspromontana offre un ottimo rifugio per il lupo, che nei parchi Calabresi ha ripreso a riprodursi ed espandersi, e per il gatto selvatico, che differisce dal gatto domestico per le dimensioni maggiori, per il pelo folto di colore grigio-nerastro con striature evidenti sui fianchi, e per la coda corta e grossa con anelli alternati di colore chiaro e scuro.
Fra gli altri mammiferi segnaliamo il Driomio, roditore presente in Calabria e sulle Alpi orientali, l'arboricola Martora e il frequente quanto simpatico lo Scoiattolo nero, sottospecie particolare in quanto differisce dalle popolazioni settentrionali per avere il manto nero anziché rosso-marrone. Fra gli altri vertebrati ricordiamo alcuni anfibi esclusivi della fauna italiana, quale la Salamandrina degli occhiali, e fra rettili la tranquilla quanto minacciata Testuggine comune.
La fauna dunque, completa il patrimoni naturalistico dell'Aspromonte, patrimonio importantissimo che il parco avrà cura di proteggere e conservare.
Flora
La vegetazione dell'Aspromonte é ricca e variegata a causa del clima, che, da mite sulla costa, determina ad alta quota inverni freddi, piovosi, nevosi ed estati umide.Dalla zona bassa, sempreverde, caratterizzata da ulivi, agrumi e dalla macchia mediterranea (Ginestra, Cisto, Fillirea, Corbezzolo, Lentisco, Leccio e Mirto), succede da fascia caratterizzata da castagni fino a 1000 mt.; Aceri, Frassini, Ontani neri e napoletani fino a 1200 mt.In particolare le differenze di vegetazione si accentuano spostandosi dal litorale tirrenico a quello Jonico.
Nel versante montano di questa zona, sono presenti diverse specie di querce, dai Roveri e Roverelli ai Farnetti.
Sulla fascia Tirrenica dove maggiore é l'umidità e più frequenti sono le precipitazioni, prevalgono foreste di faggio, dai 1200 ai 2000 mt. e di Abete Bianco, fra i 1000 e i 1700 metri.
Nei valloni del pendio tirrenico si trova la Felce tropicale Woodwardia radicans, dalle lunghe forche che raggiungono anche i due metri, rarità tipica dei tropici, che sull'Aspromonte é presente a 200-400 mt.
La ricchezza delle tradizioni
Non solo la natura, ma anche le attività dell'uomo contribuiscono a rendere unico l'Aspromonte. In particolare, I'artigianato è fiorente in molte sue espressioni e tramanda ai nostri giorni tecniche e sapienze antiche
Con il legno vengono realizzati oggetti d'uso agricolo e pastorale (stampi per formaggi, collari, cucchiai, ecc.), inoltre strumenti musicali come tamburelli e zampogne. Discorso a parte meritano le pipe, che sono ricavate dalla radice dell'erica arborea calabrese, considerata per lo scopo il legno più pregiato in assoluto. Alcuni fornelli vengono venduti a fabbriche italiane ed estere, per lo più inglesi, che ne ricavano pipe da esportare in tutto il mondo con vari marchi.
Nei paesi dell'area grecanica e specialmente a Samo, nei quali è parlato un caratteristico dialetto simile al greco antico, l' attività della tessitura dà vita a variopinte stoffe di stile bizantino, le pezzare, e a resistentissime coperte di ginestra. A Gerace è invece diffusa la produzione di pizzi e merletti, realizzati all'uncinetto e al tombolo.
Sempre Gerace è un importante centro per la ceramica. Molto ricercati dai turisti sono gli oggetti che qui si realizzano: anfore romane e greche, annaffiatoi, fischietti, pigne per giardini, eccetera.
Anche la religiosità e il folclore fanno parte dei richiami che varcano nettamente i confini della Calabria. L'Aspromonte è sede di molti monasteri e santuari fra cui quello di Polsi, che è in assoluto il più frequentato: migliaia e migliaia di pellegrini vi si recano annualmente per pregare la Madonna della Montagna. E, dopo la visita, spesso non manca la festa a base di pranzi abbondanti e danze popolari.
L'oro-verde"di CalabriaIl bergamotto, Citrus Bergamia Risso, è un agrume dalla forma sferica, di colore inizialmente verde scuro, giallo a maturazione completa. Si è provato a produrlo in tutto il mondo, ma con scarsi risultati: il suo habitat più idoneo è la striscia costiera che si estende tra Villa S. Giovanni e Gioiosa Ionica, area esposta all'azione mitigatrice del mare Ionio ed al riparo dai venti del nord, dove viene coltivato dal 1700.
L’essenza del bergamotto, ricca di oltre 300 componenti chimici, è indispensabile per la produzione dei profumi più raffinati, dei quali fissa la fragranza. Le sue eccezionali proprietà chimico fisiche ne rendono pregiato l’impiego nell'industria farmaceutica, grazie all’azione disinfettante e cicatrizzante, nonché nell’industria cosmetica, perché è in grado di normalizzare le pelli grasse troppo ricche di sebo, e di purificare e deodorare la pelle. Notevole l’utilizzo nell’industria alimentare, dove la creatività dei maestri pasticceri reggini ne ha consentito la valorizzazione attraverso diverse elaborazioni di dolci, gelati, liquori e canditi.
Polo : Escursionismo & Ecoturismo
Innumerevoli sono le escursioni che si possono effettuare in Aspromonte, da quelle più semplici e segnalate, a quelle più impegnative e avventurose in aree praticamente vergini: il Montalto che dai suoi 1.956 m. d'altezza offre un panorama superbo sul mar Ionio e sul Tirreno, le isole Eolie e la Sicilia con l'Etna imponente; il lago Costantino nella valle del Bonamico singolare per nascita perché originato da una frana che ostruì il corso della fiumara; l'area dei romitori basiliani, nei pressi di Natile, con insediamenti rupestri che richiamano alla mente paesaggi della Cappadocia; la vallata delle Grandi Pietre (Pietra Cappa, Pietra Castello, Pietra Lunga ed altre) dove curiosi monoliti svettano tra i fitti boschi di leccio. Sulla parte nord-occidentale interessanti le visite al "Cippo" di Garibaldi che ricorda il fratricida scontro fra garibaldini e bersaglieri, i piani di Zervò e quelli dello Zomaro.
L'appassionato di montagna e di natura trova in Aspromonte numerosi motivi d'interesse. In particolare l'escursionista, grazie ad associazioni ed agenzie specializzate, può percorrere itinerari dai più semplici e segnalati a quelli più impegnativi e avventurosi in aree praticamente vergini.
Il sodalizio che opera da più tempo è la Sezione Aspromonte del Club Alpino Italiano fondata a Reggio Calabria nel 1932. Negli anni '80 vennero poi costituite alcune associazioni escursionistiche e strutture professionali specializzate in ecoturismo.
Esistono quindi diversi sentieri segnati. I più semplici si snodano nei dintorni di Gambarie mentre itinerari di lunga percorrenza valicano l'Aspromonte da Bova sul versante ionico sino a Delianova sul versante tirrenico. Altri ancora, come il Sentiero del Brigante, partono da Gambarie e, seguendo la dorsale appenninica verso nord, raggiungono le Serre. E' presente inoltre il Sentiero Italia, un percorso che dall'estremo sud della penisola risale gli Appennini e l'intero arco della catena alpina giungendo sino a Trieste per un totale di ben 6.000 chilometri divisi in oltre 300 tappe. In Aspromonte tocca le località più suggestive come il Montalto, Polsi, il lago Costantino, Pietra Cappa. Infine il Sentiero dell'Inglese che prende spunto da un percorso realizzato nel 1847 dal viaggiatore Edward Lear e che collega oltre 10 centri collinari dell'Aspromonte orientale da Amendolea a Gerace con una rete di case-ospitalità presso le famiglie dei paesi che provvede anche a far gustare i prodotti della cucina locale.
Una coinvolgente formula di ecoturismo.
Ma non tutto è positivo: in Aspromonte i criteri adottati nella segnaletica dei sentieri non sono uniformi per tutte le associazioni e ciò può creare disorientamento nell'escursionista.
Il sentiero Italia
LE TAPPE DEL SENTIERO ITALIA IN CALABRIA
TAPPA
LUNGHEZZA
DISLIVELLO
TEMPI
DIFF.
1)Reggio Calabria-Gambarie
24 km
1310 mt
8h
E
2)Gambarie-Montalto-Polsi
23 km
969 mt
7h
E
3)Polsi-S.Luca
14 km
620 mt
6h
E
4)S.Luca-Piani di Zervò
22 km
1230 mt
8h
E
5)Piani di Zervò-Zomaro
25 km
225 mt
7h
T
6)Zomaro-Passo della Limina
18 km
122 mt
6h
T
7)Passo della Limina-Mongiana
32 km
300 mt
8h 30'
E
8)Mongiana-Serra S.Bruno
23 km
500 mt
6h
E
9)Serra S.Bruno-Monte CuccoTorre Ruggero
16 km
308 mt
5h
T
10)Torre Ruggero-Passo del GiudeoVivaio Minchiozzo
18 km
318 mt
5h 30'
T
11)Vivaio Minchiozzo-Passo del GiudeoMonte Covello-Girifalco
14 km
488 mt
4h 30'
T
12)Girifalco-Tiriolo
23 km
287 mt
6h
T
13)Tiriolo-Sant.Madonna di Porto
10 km
380 mt
3h 30'
E
14)Sant.Madonna di Porto-Villaggio Mancuso
25 km
820 mt
6h
T
15)Villaggio Mancuso-Buturo
21 km
260 mt
5h
T
16)Buturo-Caporosa
27 km
400 mt
6h 30'
E
17)Caporosa-Lorica
17,5 km
257 mt
4h
T
18)Lorica-Botte Donato
16 km
555 mt
5h 30'
T
19)Croce di Magara-Cupone
15 km
290 mt
5h
T
20)Cupone-Camigliatello
10 km
125 mt
3h
T
21)Camigliatello-Spezzano Piccolo
18 km
450 mt
6h 30'
T
22)Spezzano Piccolo-Piano Lago
18 km
223 mt
6h
T
23)Piano Lago-Potame
12 km
350 mt
6h
T
24)Potame-Campochiarissimo
18 km
147 mt
7h
E
25)Campochiarissimo-Masseria Silo
12,3 km
365 mt
5h
T
26)Masseria Silo-Mangia e Bevi
13 km
140 mt
4h 30'
T
27)Mangia e Bevi-Selva di Castagna
8 km
640 mt
5h 30'
E
28)Selva di Castagna-Pietrabianca
19 km
420 mt
7h 30'
E
29)Pietrabianca-Lago della Paglia
5,2 km
380 mt
3h
T
30)Lago della Paglia-Passo ScaloneS.Agata d'Esaro
19 km
650 mt
6h
E
31)S.Agata d'Esaro-Santuario Madonna del Pettoruto
12 km
770 mt
5h 30'
E
32)Santuario Madonna del Pettoruto-Piano di Lanzo
17,5 km
1020 mt
8h 30'
EE
33)Piano di Lanzo-Piano di Novacco
17 km
250 mt
5h 30'
E
34)Piano di Novacco-Morano Calabro
13,2 km
670 mt
3h 30'
E
35)Morano Calabro-Rifugio Visitone
17 km
1000 mt
7h 30'
EE
Percorso del Sentiero Italia da Reggio Calabria a…………
Elementi e fasi del processo di costruzione dell’itinerario
Individuazione puntuale del percorso con l’avvio di una serie di momenti di
concertazione da svilupparsi sia con i decisori pubblici che con i soggetti privati intorno alle condizioni di base (localizzazione, regolamentazione, servizi minimi essenziali);
Polo : Arte e cultura
Il patrimonio artistico della provincia di Reggio Calabria rispecchia le sue vicissitudini storiche e custodisce tracce di inestimabile valore degli insediamenti preistorici e della cultura magnogreca.Un viaggio ideale attraverso i siti che custodiscono le testimonianze della cultura di questa terra farà tappa nei luoghi della spiritualità bizantino-normanna, come la Basilica di S. Giovanni Terestì di Bivongi o la Cattedrale di Gerace, soffermandosi su alcune prestigiose residenze private, da Villa Caristo a Stignano, costruita nel XVIII secolo, a Villa di Palazzi a Casignana, che conserva quasi integro un artistico mosaico pavimentale, fino ad arrivare alla romana Villa del Naviglio di Gioiosa Jonica.
Arte e cultura si intrecciano in un susseguirsi di simboli e tradizioni popolari e rivivono nelle manifestazioni folcloristiche ed in quelle legate alla religiosità, che contraddistinguono i vari centri della provincia reggina. Nel centro cittadino sono raccolti i più interessanti simboli della cultura e della storia reggina.
Il Museo Archeologico di Reggio Calabria fu istituito nel 1882, originariamente come museo civico. Il palazzo che lo ospita fu costruito, a partire dal 1932, su progetto dell'architetto Marcello Piacentini, ma rimase inutilizzato durante la guerra e nel dopoguerra. Nel 1955 fu parzialmente aperto al pubblico. Varie le sezioni: la collezione preistorica e protostorica, la sezione locrese, la sezione dedicata alle colonie greche della Calabria, la sezione numismatica e la sezione di archeologia subacquea, che dal 1981 ospita i famosi bronzi di Riace, testimonianze preziose della scultura greca in bronzo del V secolo a. C., oltre alla Testa del Filosofo di Porticello, rinvenuta nel relitto di una nave ritrovata al largo di Porticello di Villa San Giovanni. In attesa che venga realizzata la Pinacoteca Comunale, il Museo Nazionale ospita anche la collezione del Museo Civico, che comprende opere del 700-900, tra le quali le raccolte di Domenico Genoese e Monsolino – Lavagna – De Blasio e le tavolette lignee di Antonello Da Messina.
Sulla via Reggio Campi, alle spalle della Chiesa di San Paolo alla Rotonda, si trova il Piccolo Museo San Paolo, nato dalla passione artistica e dalla volontà di Mons. Francesco Gangemi. Ospita preziosi oggetti di arte sacra provenienti da tutto il mondo, icone risalenti al periodo bizantino e normanno, argenti e opere pittoriche. La fondazione della Cattedrale di Reggio Calabria si fa risalire alla fondazione della Chiesa da parte di San Paolo. Sull’altare maggiore, da settembre a novembre, viene esposto il quadro della patrona della città, la Madonna della Consolazione. All’interno della Cattedrale, tra le cappelle presenti, di gran pregio è quella del SS. Sacramento, fatta realizzare nel 1539 dal vescovo Agostino Gonzaga, le cui pareti sono rivestite di marmi intarsiati .
Sulla principale arteria cittadina, Corso Giuseppe Garibaldi, sorge il Teatro Comunale “F. Cilea”, inaugurato nel 1931, che dalla fine degli anni ‘60 ha ospitato le più note compagnie di prosa e lirica. Dichiarato inagibile nel 1985, ristrutturato e restituito alla città nel 2003, vanta oggi una nutrita stagione di musica, danza e teatro.
Poli museali :
sistema museale, ecomuseale , religioso , Scavi, Siti e Complessi Archeologici .
Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia
Piazza De Nava, 26/a - Reggio Calabria
Museo Agrumario
Via Gen. Tommasini, 2 - Reggio Calabria
Museo Paleomarino
Via Stradella Giuffrè, 32 - Reggio Calabria
Museo dell'Artigianato Tessile e della Seta
Via Re Ruggero, 9 - Reggio Calabria
Museo dello Strumento Musicale
Viale D. Genovese - Reggio Calabria
Piccolo Museo di San Paolo
Via Reggio Campi - Reggio Calabria
Museo Archeologico Angelo Versace
Piazza Carmine - Bagnara Calabra
Museo Demologico della Bovesia - Area Ellenofona
Piazza Municipio Bova Marina
Museo Civico di Storia Naturale
Via Regina Elena - Cittanova
Museo d'Arte Naturale
Palazzo Amaduri - Gioiosa Jonica
Collezione Scaglione
Via D. Candida, 6 - Locri
Museo Nazionale di Locri Epizefiri
Contrada Marasà - Locri
MuSaBa Museo Laboratorio Santa Barbara
Via Santa Barbara - Mammola
Museo Etnografico e Folklorico Raffaele Corso
Via F. Battaglia - Palmi
Museo Paleontologico
Via Rimembranza - Bova
Scavi, Siti e Complessi Archeologici
Aree Archeologiche di Locri Epizefiri
Contrada Marasà – Locri
Teatro Romano di Locri
Contrada Marasà - Locri
Area Archeologica di Caulonia
S.S. 106 Ionica - Monasterace
Parco Archeologico dell'antica Medma
Piano delle Vigne - Rosarno
Poli storici da rivalutare
“Fortificazioni Umbertine”.
(strutture architettoniche di tipo militare)
Non sono poche le persone che ignorano l’esistenza delle numerose strutture militari, per la maggior parte perfettamente integre, che rappresentano concrete testimonianze del nostro passato battagliero. L’esigenza di difesa era molto avvertita nella città di Messina, città di grande importanza in passato in quanto anello di congiunzione tra la Sicilia e il continente, situata in una posizione strategica tale da stimolare gli appetiti dei potenti.
Messina, dunque, come le altre città, e forse ancor di più, possiede numerosa vestigia di strutture architettoniche di tipo militare, appartenenti a varie epoche, a partire dall’età classica fino alla fine dell’Ottocento: è senz’altro un patrimonio architettonico ancora imponente, ma, purtroppo, minacciato da un’espansione edilizia del tutto priva di criteri. All’indomani dell’unità nazionale, il quadro politico internazionale vedeva l’Italia protesa verso i Balcani e l’Africa, con le sue basi navali di Taranto e di Augusta.
Nella politica espansionistica di quegli anni la città di Messina assunse nuovamente il ruolo di fondamentale piazzaforte del nuovo regno, proteso ad affermare la sua potenza nel Mediterraneo, accrescendo, così, la sua importanza strategico-militare.
Ad un periodo compreso tra il 1883 e il 1902 risalgono una serie d’interventi che hanno lasciato importanti tracce ancora oggi ben visibili: le cosiddette “Fortificazioni Umbertine”. Esse consistono in un sistema difensivo che si articola in una trentina di forti, fortezze, polveriere e batterie per il posizionamento dell’artiglieria da costa, situati in punti strategici sulle estreme propaggini dei Monti Peloritani, che svolsero il ruolo precedentemente rivestito dalle fortificazioni Carloquintiane e da quelle seicentesche e settecentesche.
La loro realizzazione, ideata dal Generale Mezzacapo, costituisce l’intervento di fortificazione più ambizioso che sia mai stato realizzato, un significativo esempio di architettura militare post-unitaria adattata alla morfologia dei rilievi collinari e, allo stesso tempo, un’importante testimonianza del ruolo svolto dalla città di Messina nel contesto politico e militare conseguentemente all’unificazione nazionale. Inoltre il fatto che tale patrimonio sia ancora leggibile, dal momento che quasi tutti i forti sono ancora in buono stato di conservazione, rende tale opera di fortificazione ancor più interessante.
Si tratta di 24 fortezze, costruite dallo Stato Maggiore del Regio Esercito Italiano, dislocate sia sul versante peloritano che su quello aspromontano. Nel solo territorio messinese sorgevano ben 16 forti, denominati “batterie”, tutte orientate verso il mare, a controllo dello Stretto, e situate sulle montagne dominanti Messina, in modo da assicurare non solo il controllo sul mare, ma anche sulle strade e sui valichi montani. Esse sono:
Posizione dei Forti Umbertini nello Stretto di Messina
Forte Cavalli è il primo in basso a sinistra, indicato dalla freccia
In Sicilia:
Monte dei Centri (Salice)
Campone
Puntal Ferraro
Antennamare
Montegallo (Cavalli)
Giulitta (Schiaffino)
Mangialupi
Petrazza
Correale
Ogliastri
San Jachiddu
Menaia (Crispi)
Polveriera (Masotto)
Serra la Croce
Spuria
S.F. Faro
In Calabria:
Poggio Pignatelli
Telegrafo (Beleno)
Matiniti Inferiore
Matiniti Superiore (Siacci)
Arghillà (Gullì)
Catona (S. Leonardo)
Pentimele Nord (Pellizzeri)
Pentimele Sud
In questa posizione le batterie costituivano una sorta di vallo, una bocca di lupo che avrebbe dovuto determinare la distruzione della flotta nemica che avesse osato penetrare nelle acque dello Stretto, punto di passaggio obbligato per il Mediterraneo settentrionale. I forti umbertini sono distribuiti su circa 35 Km di costa e sono posizionati ad altitudini differenti che vanno dai 25m. s.l.m. di Forte Ogliastri, che è il più basso, ai 518m. s.l.m. di Forte Campone, che risulta situato nel punto più alto.
Per motivi di sicurezza le varie aree militari non erano segnalate sulle carte geografiche; dopo la loro dismissione da parte della Marina Militare alcuni di essi sono stati riportati nelle cartografie. Tutte le fortezze avevano in comune la direzione con cui erano posizionate: infatti tutte le batterie di artiglieria risultano puntate verso sud-est, in direzione del mare, mentre gli ingressi si trovano dal lato opposto. Sfruttando la conformazione morfologica dei rilievi i forti venivano costruiti scavando la parte interna di una collina, in modo tale da rendere la struttura protetta dalla stessa montagna. In questo modo è stato possibile rendere completamente invisibili dal mare tutte le postazioni di artiglieria.
Ma la storia non consentì mai di verificare l’efficacia di questo articolato sistema difensivo. Tale apparato bellico, infatti, non ebbe mai un determinante impiego militare: furono utilizzati solamente durante la seconda guerra mondiale, quando dovettero far fronte agli attacchi di un nemico che non proveniva più dal mare, bensì dal cielo. Nei forti furono dunque installate le artiglierie contraeree che, per quanto fu loro possibile, tentarono di contrastare le incursioni dell’aviazione anglo-americana.
Ancora per la maggior parte esistenti e in buono stato di conservazione, i forti sono stati, fino a qualche anno fa, completamente abbandonati, divenendo ricovero occasionale di tossicodipendenti e, spesso, oggetto di atti vandalici.
Solo recentemente gli uffici competenti hanno dato alcune di queste strutture in concessione a volontari che con fatica hanno dato nuovamente vita e splendore a questi luoghi. Tra questi segnaliamo Forte San Jachiddu, Forte dei Centri, Forte Serra la Croce, Forte Campone, Forte Petrazza e Forte Ferraro, quest' ultimo assegnato al Corpo Forestale.
Isolati nel verde superstite delle campagne peloritane, incastonati nelle colline come piccole gemme preziose, lontani dal detestabile rumore della città i Forti Umbertini giacciono silenziosi e quasi del tutto sconosciuti; la loro solitudine è suggestiva quasi quanto la vista sul mare che si offre, dai loro spalti, alle poche persone che sanno apprezzarli e che si sono adoperati per il loro recupero e la loro valorizzazione...
Polo : La Costa Viola - "Parco del mare e dei sentieri mare-monti"
E' uno scenario unico, simile a quello delle "cinque terre liguri". Le qualità specifiche del parco sono riconoscibili sopratutto nel tratto di costa denominata Costa Viola. Siamo nella porzione di litorale che va da Palmi a Villa San Giovanni. Comprende un ripido bastione montuoso, interrotto in più punti da fratture geologiche e da canaloni di scorrimento delle acque che finiscono, in alcuni casi, con piccole insenature e spiagge sassose. Il promontorio del Monte S. Elia precipita in mare da quasi 600 metri d'altitudine, con gli irti costoni ammantati di macchia blu.
La scogliera è ingombra di massi di ogni genere che si accumulano alla base della falesia ricca di grotte e anfratti. I fondali marini hanno una notevole importanza ambientale e rappresentano una risorsa vitale dell'area. I siti di interesse comunitario della Costa Viola e dei fondali di Scilla ne segnano la valenza ambientale. Sono singolari gli innumerevoli gradoni e terrazzamenti sostenuti da muri a secco in pietra, testimonianza delle immani fatiche per rendere coltivabili i declivi più impervi di questo tratto di costa.
Ampie spiagge sabbiose, attrezzate da lidi con tutti i servizi, caratterizzano i centri di Bagnara, Scilla e Palmi, dove il turista può trascorrere piacevoli giornate al mare nel relax e divertimento. Durante il periodo estivo è possibile partecipare a dei tour in barca che seguono tutta la costa, con la visita delle varie grotte e la possibilità di fare immersioni subacquee. L'attività principale di questi centri è la pesca, e in particolare a Bagnara la Caccia al Pescespada con le caratteristiche
passerelle, che offrono ai turisti la possibilità di salire a bordo per praticare pescaturismo. Spostandosi verso l'entroterra, l'area del parco si spinge fino ai primi contrafforti dell'Aspromonte, nei territori di Sant'Eufemia D'Aspromonte e Melia di Scilla. Tra i due limiti, quello costiero e quello montano, si trovano degli ampi piani, caratteristici del massiccio aspromontano. Il Piano S. Elia, i Piani della Corona tra Palmi, Seminara e Sant'Eufemia e il Piano di Matiniti tra Campo Calabro e Villa San Giovanni. Altra risorsa compresa nel parco, è rappresentata dai corsi d'acqua
che per la natura impervia del territorio hanno conservato delle originali peculiarità ambientali, fino allo sbocco a mare. I più rappresentativi sono, la fiumara dello Sfalassà di Bagnara e la fiumara Favazzina nel comune di Scilla. In tutto questo articolato territorio, assumono una notevole importanza ambientale i siti di Monte Scrisi, il Monte S. Elia, il Torrente San Giuseppe, il Torrente Portello e il Pantano Flumentari che aggiungono un valore
significativo al parco, conservando o ricostituendo un tipo di ambiente naturale in uno stato di conservazione apprezzabile. La fauna è di sicuro interesse naturalistico, le specie sono numerose, ma l'area assume particolare valore, perché interessata due volte l'anno del passaggio di svariate e anche rare specie di uccelli migratori che trovano, nella zona dello stretto, il corridoio di passaggio verso i luoghi di svernamento e nidificazione. La flora comprende, ad iniziare dai litorali, le specie tipiche delle coste
mediterranee, piante che riescono a vivere sulle spiagge o negli anfratti rocciosi delle pareti a picco sul mare. Arretrando troviamo tutte le varietà vegetali tipiche della macchia e negli alvei fluviali, quelle idrofile come salici, ontani, oleandri ed altre. Sui piani, abbastanza coltivati, esistono zone limitate con specie arboree tipiche di quote più elevate come il castagno, la sughera e il leccio. Sui primi contrafforti montani queste specie, si associano in boschi molto fitti. In località Trèmusa a Melia di Scilla, troviamo delle grotte carsiche
ancora in parte inesplorate. Durante il periodo che va da maggio e settembre, si organizzano delle passeggiate naturalistiche lungo gli svariati sentieri del parco, che portano il turista ad ammirare le bellezze naturali della Costa Viola e a beneficiarne degli effetti positivi sulla salute.
Analisi dei flussi turistici attuali in rapporto all’offerta
Analisi dell’offerta attuale
Ospitalità ‘’Reggio’’
La scelta tra mare e monti è agevolata dalla possibilità di raggiungere in pochi minuti, sia dalla costa jonica che da quella tirrenica, alcune delle più suggestive località aspromontane. La varietà delle strutture ricettive si accompagna alla rinomata ospitalità dei reggini, ad una particolare attenzione riservata alla qualità dei servizi, ma anche alla possibilità di realizzare interessanti escursioni attraverso percorsi archeologici e naturalistici.
Reggio Calabria: tradizioni e leggende:
“Dove l’Apsia, il più sacro dei fiumi, si getta in mare, troverai una femmina congiunta ad un maschio; lì fonda una città, poiché il Dio ti concede la terra Ausonia”.
Seguendo queste parole dell’oracolo di Apollo in Delfi, un gruppo di calcidesi s’avventurò per il mare Jonio e, quando avvistò sulla costa calabra una vite intrecciata a un fico selvatico, comprese che si doveva fermare proprio in quel luogo. Questa la leggenda che attribuisce ai calcidesi la fondazione della città di Reggio Calabria, circa 3000 anni fa. La scelta di questo lembo di terra per la costruzione della bella Reghion fu motivata dalla necessità di avere una base marittima che potesse servire, insieme con Zancle, l’attuale Messina, al controllo dello stretto, chiave dei transiti commerciali dei navigatori greci verso il tirreno.
Con i calcidesi Reghion viene urbanizzata e trasformata in una comunità civica autonoma. Nei secoli ha conosciuto diverse dominazioni, ma anche tante avversità naturali. Risalgono al 1783 i primi importanti movimenti tellurici che sconvolsero gli abitanti ed il territorio. La Reggio ottocentesca, in gran parte ricostruita, collezionò edifici pubblici e residenze private in stile neoclassico tutt’attorno il Corso intitolato a Giuseppe Garibaldi
Dopo poco più di un secolo (28 dicembre 1908), però, un altro sisma ed un maremoto ridussero la città in macerie. Si rese necessaria un’altra ricostruzione, affidata all’ing. Pietro de Nava. La città risorse ancora più bella e viva, fino alla creazione della grande Reggio, nata dalla conurbazione di piccoli comuni limitrofi.
Itinerario turistico culturale in Calabria
Nella storia del Mediterraneo … l’arte contemporanea
A Reggio Calabria a aperto al pubblico la storica Villa Zerbi per ospitare la Sezione
Zone d’Urgenza.
Per la Calabria è un evento con una duplice valenza culturale carica di significati: ospitare la prestigiosa Sezione della Biennale di Venezia curata da Hou Hanru e restituire alla Città un simbolo della Sua storia. Il sito scelto per l’esposizione offrirà contemporaneamente ai visitatori, da settembre a novembre, le suggestioni e le intense emozioni delle opere d’arte in uno scenario unico: il panorama dello Stretto di Messina, il verde mediterraneo del chilometro più bello d’Italia, come fu definito da Gabriele D’Annunzio, il contatto con la storia greca e romana.
L’Arte Contemporanea della Biennale è proposta, in maniera singolare, in una villa storica che riproduce lo stile architettonico degli edifici veneziani.
La Regione ha inteso cogliere questa splendida opportunità offerta da due Ministeri e dalla prestigiosa Biennale di Venezia come una sfida. Una sfida da vincere per un progetto ambizioso che rilanci l’immagine della Calabria, nella consapevolezza che la Città di Reggio Calabria rappresenta uno dei luoghi più idonei per ospitare un evento di così grande prestigio.
Nella storia del Mediterraneo … l’arte contemporanea supporta il processo di creazione, coordinamento e valorizzazione di itinerari turistico culturali in Calabria, in parte caratterizzato sul tema dell’arte contemporanea, sull’Esposizione della Sezione Zone d’Urgenza della Biennale e sulle attività e iniziative programmate nel territorio regionale durante il periodo settembre - novembre 2004. L’insieme delle proposte rappresenta un’offerta di occasioni per apprezzare ulteriormente il patrimonio storico culturale e ambientale della Calabria.
Con l’ affiancamento specialistico e le competenze de La Biennale e con il lavoro già in possesso della Regione, nel predisporre la proposta, sono state evidenziate differenze e analogie in due diversi itinerari turistici.
Nella fase di creazione condivisa della proposta turistico culturale il progetto per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea e la Mostra Zone d’Urgenza sono state le componenti principali che hanno consentito di diversificare l’offerta regionale.
La proposta in forma di itinerari, sfrutta percorsi logici e logistici già architettati in grado di dare un contributo all’intercettazione dei flussi turistici nazionali e internazionali, da aggiungere a quello più immateriale per tutti i city user dovuto alla presenza di esposizioni, programmi e presenze d’arte contemporanea.
Questa sezione del progetto che è stata realizzata con il supporto di un esperto incaricato da Biennale di svolgere il lavoro di affiancamento ai referenti regionali, ha compreso: i contatti con i referenti regionali in un tavolo di lavoro presso una propria sede; una serie di incontri e discussioni di lavoro; la verifica dei materiali e delle soluzioni proposte.
Hotel ‘’ Reggio Calabria’’
APAN –Via La boccetta trav. IV, 16
ASCIOTI - Via S.Francesco da Paola, 79
EXCELSIOR - Via Vittorio Veneto, 66
MIRAMARE - Via Fata Morgana, 1PRESIDENT - Via Petrarca, 16 – loc. Gallico MarinaCONTINENTAL - Via Florio, 10
FATA MORGANA - Lungomare – loc. Gallico Marina
LA LAMPARA - Lungomare, 141 – loc. Pellaio
LIDO - Via 3 Settembre, 6
LUNGOMARE - Viale Zerbi, 13/b
PALACE - Via Vittorio Veneto, 95
PRIMAVERA - Via Nazionale Pentimele, 177
RIVAMARE - Via Mercato, 9 – loc. Catona
DIANA - Via Diego Vitrioli, 12
EREMO - Via Eremo Botte, 1
MUNDIAL - Via Gaeta,
PENSIONE CALLEA - Via Verona, 2
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PARADISO - SS. 106 Ionica – loc. Capo d’Armi, Lazzaro
RITROVO DEL SOLE - Via Nazionale, 239 – Lazzaro
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CAPO D’ARMI - Lungomare – loc. Lazzaro
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CASA NONNO CICCILLO - SS.106 n. 775 - Bocale 2° - località Bocale
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Bocale (RC) – SS. 106 Km 15,700
L’ARCA DI IOLI
Gallina (RC) - v. Santa Barbara, 13
AL TORRIONE
Reggio Calabria (RC) - Via del Torrione
BABILONIA
Reggio Calabria - Via Card. Tripepi
LA BAITA
Bocale (RC) - V.le P. Renosto, 5
BAYLIK
Reggio Calabria (RC) - Via Leone n.1
Braceria
Reggio Calabria – Via Dem. Tripepi, 81/83TRATTORIA CLUB ALPINOReggio Calabria (RC) – V. Piazzale dello Stretto
CHEZ JOE
89121 Reggio Calabria (RC) - parco Pentimele
DA GIOVANNI
Reggio Calabria (RC) – Via Torrione, 77
DA MIMMO
Gallico (RC) - Via Marina, 16
TRATTORIA DEL VILLEGGIANTE
Reggio Calabria – Via Dem. Tripepi, 1
IL DUCALE
Reggio Calabria (RC) - C.so Vittorio Emanuele III, 13 IL FIORE DEL CAPPERO
Reggio Calabria (RC) – Via Zaleuco, 7LA GIARAGallina (RC) – Via Baraccone, 19 GOMITO A GOMITOReggio Calabria (RC) – Via Eremo al Santuario, 23TRATTORIA LA GRIGLIAReggio Calabria (RC) - SS. 106, 123 Pellaro KALURA Catona (RC) - via Bolano, 1
LA LAMPARAReggio Calabria - L. mare Pellaro 141/145 LONDON BISTRO Reggio Calabria (RC) - Via Osanna 2/F LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACAReggio Calabria (RC) - VIA FILIPPINI 35/37OASI Reggio Calabria (RC) – Via Nazionale Pentimele ONDA MARINAReggio Calabria (RC) – Via Molo di Levante
PLANET AMERICAReggio Calabria (RC) - SS. 106 BocaleLA PIGNATAReggio Calabria (RC), v. Dem. Tripepi, 122LA QUERCIATrunca (RC) - via S.Anna, 77 ROYAL GARDENGallina (RC) – Via Prov. Arangea, 218ROSE AL BICCHIERE WINE BARReggio Calabria (RC) - Via Demetrio Tripepi, 118SAPONE GIOVANNA Trunca (RC) - Via Trunca, 77AL SEMAFORO Reggio Calabria (RC) - V. Stadio A Monte trav. VITRATTORIA I TRE FARFALLIReggio Calabria (RC) - Via del Torrione 47/4VILLA LE ROSE Bocale Primo (RC) - Via SS. 106 km. 14 VILLEGGIANTECondera (RC) – Via Condera C. Marianazzo, 31WINDY HILLReggio Calabria – P.S. Francesco di Sales
POLI ENOGASTRONOMICI PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA
La provincia e’ stata divisa in cinque parti in base alle prerogative storiche-tradizionali
oltre alla “rete” scarsa degli agriturismi. e i prodotti tipici.
Sapori e profumi del Mediterraneo
La ricerca di sensazioni forti nei prodotti della natura ha reso la gastronomia reggina un’arte semplice, ma ricca di tradizioni, tramandate di generazione in generazione, poi rinnovate nel tempo.La tipicità alimentare reggina è strettamente legata all’uso del peperoncino, per il quale la fantasia dei produttori si è sbizzarrita nella creazione di prodotti che si intrecciano e si sovrappongono con
quelli della tradizione.
Salumi (soppressata, capicollo, filetti, ‘nduja), formaggi tradizionali, la “rosamarina”, nota anche come il "caviale del Sud" (sardella neonata al peperoncino), olio extra vergine d’oliva sono i biglietti da visita per i palati più esigenti. Per non dimenticare la singolare arte delle conserve, grazie alla quale i prodotti della natura (salsa di pomodoro, funghi, melanzane, tonno e tanti altri prodotti), raccolti e conservati, sono in grado di restituire intatti i profumi dell’orto ed i colori delle stagioni ormai trascorse.
Area Reggio
Anche in cucina la posizione mediana del capoluogo risente dell’influenza marinara e di quella montana, sia per le ricette legate alla tradizione che per quelle più elaborate, in cui gli ortaggi sono alla base delle più diverse elaborazioni (parmigiana, peperonata, peperoni e pomodori ripieni, frittelle di fiori di zucca). Rinomata la pasticceria (torrone, cannoli con la ricotta, “pignolata”, tartine di sanguinaccio, dolci al bergamotto, marmellate, frutta martorana o “morticeddi”) ed i gelati artigianali.
Area Grecanica
La gastronomia di questo territorio affonda le sue radici nell’antica Magna Grecia e trova i suoi punti di eccellenza nella tradizionale lavorazione delle carni di maiale, nel largo uso di carne di capra per arrosti e sughi, nella produzione di formaggi freschi e stagionati.Con la pasta fatta in casa, il rito del pane di grano cotto nei forni a legna, realizzati a ridosso delle abitazioni, mantiene inalterato il fascino d’un tempo.
Costa viola
Il pescespada, pescato tra aprile e settembre, è il simbolo della cucina dell’area costiera tirrenica reggina, accanto al “pesce azzurro”, che quotidianamente viene portato a riva dai pescherecci. Antiche varietà di viti autoctone consentono la produzione di vini bianchi e rossi, tra i quali lo
“Zibibbo e il “Cerasuolo”.
Locride
Il Greco di Bianco D.O.C., fiore all’occhiello dell’intera area, è considerato uno dei più pregiati vini italiani da dessert, da accompagnare a pasticceria secca e dolci a base di mandorle.Nasce dal vitigno omonimo e proviene dalla Grecia, dalla quale sembra sia stato importato nell'VIII secolo a.C. Ottenuto da uve prodotte nel territorio di Bianco ed in parte di Casignana, era detto "Greco di Gerace" prima che Bianco, una volta frazione di Gerace, diventasse comune autonomo. Ottenuto da uve sottoposte ad appassimento naturale, presenta un colore giallo tendente al dorato, un profumo intenso che ricorda i fiori d'arancio ed un caratteristico retrogusto.
Tauro
Risalgono ai coloni greci alcuni tradizioni culinarie della zona, soprattutto della pasticceria. Farina, miele, mandorle e vino cotto sono gli ingredienti delle “nzuddhe”, dolci tipici delle feste popolari. Di ottima qualità l’olio d’oliva prodotto nei frantoi padronali e le arance coltivate nella “Piana”.
In provincia di Reggio Calabria esistono diversi prodotti agroalimentari di qualità , tutelati a livello comunitario , nazionale , regionale e locale . tra questi segnaliamo : 5 DOP ( olio essenziale di bergamotto e 4 salumi : capocollo , pancetta , salsiccia e soppressata ); un IGT ( Clementine di Calabria ); 2 vini DOC ( Bivongi e Greco di Bianco ) 7 vini IGT ( Arghilla’, Calabria , Costa Viola ,Locride , Palizzi , Pellaro , e Scilla ) .
Non risultano invece la maggior parte dei prodotti agro alimentari tradizionali ed i prodotti tradizionali a base di latte storicamente riconosciute e tradizionalmente fabbricati con metodiche di lavorazione , conservazione e stagionatura che risultano consolidate nel tempo, e che vanno promossi e tutelati con politiche settoriali adeguate
Scarsi invece gli agriturismo , e gli spacci agronomici. Vero punto di forza delle politiche di sostegno e sviluppo della filiera agricole di qualità.
AGRITURISMO ‘’REGGIO ‘’.
Croce Valanidi
LE ROCCHE - Loc. San Giuseppe
Mosorrofa
VULCHIDA - Via Radena, 73
Ortì
SANT'ANNA - Ctr.S.Anna
SAGRE ‘’ REGGIO ‘’
Non ci sono in città sono sagre che creano eventi
Specialità ‘’ REGGIO ‘’
Artigianato locale
L’arte del passato si collega alla tradizione artigianale che, grazie alle botteghe tramandate di generazione in generazione, è ancora viva soprattutto nei piccoli centri, laddove sono disponibili in natura materiali di gran pregio. Rinomate le ceramiche di Seminara: tra queste le maschere apotropaiche, che nelle credenze popolari servivano per tenere lontani gli spiriti del male, ma che oggi hanno assunto un ruolo preminentemente decorativo. Anche quella della tessitura è un’arte che risale ai greci ed ai romani. Come allora, anche oggi la lavorazione della ginestra consente di ottenere tessuti di grande qualità e resistenza.
Si deve essenzialmente alla sua 'marginalità' geografica e al suo stretto rapporto con la civiltà pastorale e contadina se la Calabria è tuttora ricca di autentiche manifestazioni di tradizioni popolari. I calabresi, infatti, nonostante i contatti avuti in questo secolo con culture industriali e comunque diverse dalla loro (sia grazie al movimento turistico, sia per i notevoli flussi migratori), sono saldamente ancorati alle proprie tradizioni. Basti pensare che in America, in Australia o in Canada gli emigrati dalla Calabria spesso non solo hanno fondato nuclei urbani con lo stesso nome del paese d'origine, ma hanno fatto rivivere le tradizioni sia nel settore liturgico e delle feste che in quello gastronomico.Le grandi distanze, la pratica della pastorizia con mezzi primordiali in zone estremamente isolate, l'indole dell'uomo naturalmente individualista, hanno reso possibile alla Calabria di oggi di mantenere viva la propria eredità nell'arte materiale e nell'artigianato.Basti ricordare la vastissima gamma dei lavori di intaglio, le tecniche di tessitura e di filatura, o tutto il settore della lavorazione dei vimini, quello della lavorazione delle terrecotte e delle ceramiche e così via. La presenza poi nella regione di alcuni 'innesti stabili' di minoranze etnico-linguistiche di origini remotissime (Grecanici) o di lontana provenienza nel senso delle affinità culturali (Occitanici e Albanesi) rende ancor più vario il panorama delle tradizioni, che trovano espressioni notevoli anche nella danza o nel canto corale e individuale oltre che nell'artigianato. Le tecniche espressive generalmente spontanee si sono arricchite nel tempo di apporti esterni come quello bizantino, sempre presente, o greco, arabo, spagnolo (sono spesso presenti, per esempio, i motivi dei rombi o delle palmette nella tessitura e nelle processioni del Venerdì Santo domina la tradizione spagnola). II museo del folclore di Palmi e quello dell'arte popolare a Monterosso Calabro possono offrire uno spaccato esauriente e suggestivo dell'evoluzione culturale in Calabria attraverso il lavoro artigianali.In questi ultimi quindici anni si va sviluppando un movimento di riscoperta e valorizzazione della cultura locale, che consente di salvare opere d'arte, oggetti dell'artigianato, architetture, antichi centri storici, reperti archeologici, antichi testi che rischiavano di perdersi, per valorizzare la cultura calabrese come cultura originale, contadina e insieme classica.Una caratteristica dell'artigianato di colore calabrese è l'utilizzo frequente di simbolismi, di ritualità di ispirazione magica, di immagini apotropaiche. L'ispirazione di fondo è quella derivata dalla Magna Grecia LA CERAMICA Nel settore della ceramica occupano un posto di rilevante importanza le creazioni di Seminara, Gerace e Polistena (Reggio di Caiabria), di Nicotera (Vibo Valentia), di Squillace (Catanzaro), di Bisignano, Altomonte, Roseto e Belvedere (Cosenza). La produzione di Gerace è originale in quanto ripropone, per continuità e non per imitazione, le ceramiche dell'antica Locri Epizefiri.
Si ritrovano qui, nella bottega del vasaio ricavata in un buco di tufo, piccole anfore o quadretti a rilievo che ricordano i pinakes locresi (formelle votive offerte alla dea Persefone). Le forme sono snelle ed eleganti e l'argilla è uguale a quella usata dai vasai locresi, così come la tecnica di lavorazione è sostanzialmente la stessa: unica innovazione, di questi ultimi anni, è il tornio che funziona elettricamente. Le ceramiche di Seminara, le più famose della Calabria, si qualificano perle produzioni di carattere animistico con soggetti antropomorfi. Notissime sono le maschere, ritenute capaci di scacciare il malocchio, o le "bumbule", recipienti per la raccolta dell'acqua a forma di uomo-mostro che si usano innalzare sopra il tetto della casa per proteggerla dal malocchio. I colori sono il verde intenso, il marrone, il giallo forte, l'azzurro. La tradizione, autenticamente popolare, si riallaccia a quella greca, denunciando chiaramente gli influssi successivi della tradizione cristiana e della repressiva dominazione spagnola. La produzione di Polistena, in via di estinzione, è quella de'pignatari' fabbricanti di 'pignati', cioè di utensili per cucinare e mangiare. II vasaio si ferma alla terracotta, indulgendo a qualche motivo decorativo a forma di fiore, spesso applicato nelle congiunzioni dei manici. Le forme di tali creazioni sono tuttavia essenziali e per questo di grande effetto plastico. Singolari sono un recipiente cilindrico, smaltato all'interno, u cugnettu, usato per la conservazione di derrate alimentari sotto sale e sotto peso (melanzane, alici ecc.), e il pignato a forma di padella, con il manico. Qui, come pure a Roccella Ionica, vengono anche prodotte le 'furnacette' (piccoli fornelli di argilla) e altri utensili utilizzati in cucina. A Nicotera si riscontra ancora .un'ispirazione di tipo grottesco, di origine mediterranea, che si manifesta in riproduzioni di tipo apotropaico. Statuetta in legno, esempio dell'arte dei pastori custodita al Museo Etnografico di Palmi. Vengono anche prodotti gli oggetti di uso corrente nella campagna, talvolta anche in proporzioni miniaturizzate. A Belvedere viene prodotta una ceramica di autentica tradizione calabrese, diffusa poi su tutto il territorio regionale, che si caratterizza per le forme arrotondate, per la colorazione molto chiara, beige, con sovrimpressi motivi floreali (in blu o azzurro) estremamente stilizzati, che sembrerebbero richiamarsi alla tradizione bizantina. Questa produzione è interamente dedicata agli usi domestici della cucina. La produzione di Bisignano è notevolmente elaborata, con colorazioni di marrone intenso. Gli oggetti, la cui ispirazione è incerta, risaltano per il loro effetto decorativo.
IL LEGNO :
È singolare la produzione di oggetti di uso comune (utensili) e decorativi realizzati presso i comuni di Bova, Roccaforte del Greco, Condofuri (frazione di Gallicianò) e Roghudi che formano la comunità etnico-linguistica dei Grecanici, lungo l'estrema fascia ionica meridionale della regione. I pastori producono e vendono oggetti d'uso comune come le 'musulupare', stampi in negativo per la produzione di formaggi, i timbri per dolci, usati per imprimere su di essi dei segni rituali, i cucchiai.Oltre a questi oggetti, rientrano nella tradizione della zona le meravigliose conocchie, le stecche da busto e le navette da telaio che si possono ammirare nel Museo delle tradizioni popolari e del folclore di Palmi. Le une e le altre avevano un preciso significato: erano un pegno d'amore del giovane pastore alla sua bella. Nella conocchia egli racchiudeva un sassolino che, quando la conocchia girava, produceva un rumore che doveva tenere sveglia l'amata. Su questi oggetti sono sempre riprodotti motivi ornamentali di chiara ispirazione bizantina. Si ricordano ancora i lavori di intaglio su mobilio, riscontrabili su tutto il territorio, con i cori di molte chiese (un esempio interessante sono i cori delle chiese di Serra San Bruno) o altri arredi; diffusa anche la produzione di strumenti musicali, purtroppo in via di estinzione, ancora tenuta in vita dalla bottega dei liutai De Bonis di Bisignano (Cosenza) e Scutellà di Delianuova (Reggio di Calabria).
I TESSUTI :
Quarant'anni fa in ogni casa della Calabria c'era un telaio. Oggi in tanti paesini dell'interno è ancora possibile incontrare la tessitrice o visitare una moderna tessitura specializzata in tessuti tipici della regione. Per la storia della tessitura calabrese si può fare riferimento alla sala della tessitura del museo dell'arte popolare di Monterosso Calabro. AI presente si può dire che in qualche luogo sopravvive la tecnica della cardatura o della filatura come avviene ancora nell'isola grecanica in provincia di Reggio, dove viene lavorata la ginestra, dalla raccolta alla macerazione, alla filatura e tessitura.A Longobucco, nella Sila Greca in provincia di Cosenza, esiste una pregevole produzione specializzata di arazzi e coperte di vario tipo. A S. Giovanni in Fiore i tappeti vengono intrecciati con una tecnica armena recentemente importata e i tessuti sono ricamati con il tombolo. A Ghorio di Roghudi vengono prodotte ancora poche coperte di ginestra e la lavorazione segue tecniche antichissime; a Staiti, Palizzi, Polistena e in tanti altri paesi della provincia di Reggio e in qualche paese della provincia di Catanzaro si producono le 'pezzare', tessuti a strisce multicolori ottenuti con il riutilizzo dei cascami di varie stoffe. Le pezzare sono utilizzate come tappeti o per la decorazione delle pareti.
A Tiriolo e Badolato in provincia di Catanzaro vengono prodotti i 'vancali', scialli caratteristici; a Caccuri, in provincia di Crotone, si realizzano coperte di lana con disegni tradizionali; la produzione, però, non è commercializzata. A Cariati, in provincia di Cosenza, si sviluppò, e ancora ce n'è qualche traccia, l'artigianato dei tappeti e delle coperte con tecniche arabe. L'attuale artigianato tessile, che si ricollega a motivi ispirati alla tradizione greca, bizantina e araba, non è che una sparuta immagine di quel grandissimo opificio che fu la Calabria fino al secolo scorso nel campo tessile, specie nella lavorazione della seta.
Altre forme artigianali
È notevole la produzione di vimini e paglia di S. Giorgio Morgeto, dove si producono 'cannistri', cioè contenitori per la raccolta della frutta, 'panari' o 'ferlazze' per l'esposizione al sole dei pomodori, dei fichi o delle melanzane. Per queste lavorazioni viene molto usato anche il legno di castagno tagliato a strisce. Un posto d'onore per queste lavorazioni spetta a Soriano (Vibo Valentia), dove c'è una produzione abbastanza differenziata e rilevante anche dal punto di vista quantitativo. Vi si producono sedie impagliate, cestini, 'ferlazze' e altri utensili di uso agricolo o decorativo, tra i quali il bellissimo ventaglio per attizzare il fuoco.Anche Altomonte (Cosenza) merita di essere ricordata per i bei cestini di vimini arrotolati, che per la loro lavorazione ricordano da vicino lo stile egizio. Nella lavorazione della pietra, purtroppo, l'artigianato è in declino; ci sono ancora alcuni scalpellini-artisti a Lazzaro di Motta S. Giovanni (Reggio di Calabria) capaci di realizzare tra l'altro notevoli portali con fregi; male cose più pregevoli appartengono ormai al passato, come testimoniano i portali monumentali in pietra verde di Delianuova, opere di artisti locali, o la grande produzione dei portali degli scalpellini serresi (di Serra S. Bruno) disseminati nei più nobili paesi della Piana di Gioia Tauro (Polistena, S. Giorgio Morgeto), nelle stesse Serre e nella Locride.La produzione di lavori in rame è ancora copiosa a Dipignano, paese che sorge nei pressi di Cosenza e che vanta una solida tradizione nel settore. Per il ferro battuto c'è ancora qualche artigiano che si dedica a produzioni con un minimo di aderenza alla tradizione regionale; ma sono ormai tramontati i tempi in cui si realizzavano vere e proprie opere d'arte in ferro, come si può constatare ammirando i molti monumenti della regione.Infine si ricorda la lavorazione dell'oro praticata in alcune botteghe di S. Giovanni in Fiore e a Crotone, con richiami alla tradizione greca.
Itinerari
Vista dall'aereo la provincia di Reggio Calabria, punta estrema dello stivale italiano, è un’enorme montagna accarezzata dal mare. L'Aspromonte, tra Palmi e Capo Zefirio, a sud di Locri, raggiunge il mare con i suoi contrafforti, che diventano fondali marini dai colori suggestivi; a nord abbraccia da un lato la Piana di Gioia Tauro, con i suoi ampi terrazzi che degradano verdi di oliveti e di agrumeti, tra S. Cristina e Delianuova, dall'altro il dossone della Melia, sua emanazione, che si allunga come un lungo braccio fino ai confini della provincia di Vibo Valentia. L'Aspromonte è il soggetto principale della provincia: ne domina gran parte del territorio e ancor oggi, grazie al parco Nazionale, è custode di grandi foreste, di corsi d'acqua che precipitano a valle con suggestive cascate e formano laghi, oppure scompaiono nei subalvei delle fiumare. Ma anche il mare è dappertutto, con il suo fascino, i suoi colori, le sue luci. Spiagge calde e lunghissime ne tracciano i contorni, aprendosi verso la vicinissima Sicilia ed il maestoso Etna, che sono parte integrante del paesaggio, visibili dalla prima parte della costa ionica, dalla Costa Viola, da Palmi, dall'Aspromonte.Una provincia ricca di contraddizioni, a partire dai colori ora violenti, ora dolcissimi: il viola del mare Tirreno, il tenue azzurro dello Jonio, il verde intensissimo delle brughiere sui pendii rocciosi di Scilla e Bagnara, il verde degli agrumeti, ovunque sulle pianure. E non solo colori, ma anche profumi: il dolce gelsomino della riviera Jonica, il forte origano lungo le balze che danno al monte, ed una quantità incredibile di erbe officinali, l'odore del mare, carico di balsamici umori che si mescolano, lungo le marine, al dolce aspro degli agrumi e del bergamotto, che fruttifica solo in questo territorio, o dell’olio delle olive appena macinate.
Prime considerazioni
Da questa prima lettura del territorio derivano alcune considerazioni di carattere generale:
Ad eccezione della via marina di Reggio , del lungomare di Scilla , di alcune località marine site in provincia , di Gambarie e dei paesi museo ( come Stilo e Gerace ) alquanto limitato, a dimostrazione del fatto che sono rari i casi degli attrattori “autonomi” e che comunque questi ultimi assumono un peso maggiormente interessante se inquadrati all’interno del proprio contesto territoriale, consentendo la rete di relazioni e sinergie tra le diverse risorse .
Le aree con le maggiori potenzialità di sviluppo sulle quali risulta pertanto
opportuno attuare delle strategie di “rafforzamento”, risultano essere quelle , seppur in forma sinergica , le aree vicine al centro abitato di Reggio , servite dalle grandi vie di comunicazione ( aeroporto , porto , autostrada , superstrada ).
Obiettivi specifici
Definire le modalità di integrazione settoriale utili al fine dello sviluppo del turismo sostenibile Predisporre un’offerta turistica fortemente centrata sui caratteri identitari locali;
Il turismo realmente sostenibile rappresenta un punto fermo del terzo millennio , oggi l’ambiente e’ quanto mai una risorsa primaria.
In questo contesto:
ABBIAMO DECISO DI OFFRIRE DEI SERVIZI COMPATIBILI CON LA NATURA E IL TERRITORIO DA UN PUNTO DI VISTA ECOLOGICO , ECONOMICO , E SOCIO CULTURALE , AL FINE DI CREARE I GIUSTI PRESUPPOSTI PER UNA CORRETTA DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI SOSTENIBILITA’ .
Presupposti :
Si presume che manchi il punto conclusivo della filiera agronomica ; e che i nostri artigiani , produttori agricoli e tour operator hanno problemi ad esporre, vendere, ed informare i turisti sui nostri prodotti tipici e sulle offerte, itinerari e conoscenze del nostro territorio.
Inoltre nel periodo invernale l’area potra’ essere usata per atttivita’ fieristiche , manifestazioni circensi , luna park,attivita’ sportive e tutte quelle attivita’ che hanno bisogno di essere delocalizzate all’esterno della citta’ .
Si darà spazio: alle associazioni, gruppi no profit, volontariato, artigiani locali, ed operatori agricoli tutto a costo promozionale; al fine di alimentare dei percorsi enogastronomici e culturali. Promuovendo il nostri prodotti artigianali, cercheremo inoltre di far convivere culture diverse, mirando alla tolleranza, all’aggregazione ed alla cultura del lavoro.
Il periodo in cui si svolgerà tale servizio, avrà inizio dalla stagione primaverile e si concluderà nella stagione autunnale, al termine della quale, detta struttura, sarà rimossa e gli spazi saranno riconsegnati alla comunità (con l’impegno da parte nostra, di mantenerli puliti e sicuri per tutto il resto dell’anno). Inoltre verrà sostenuto l’impegno nel rimuovere la struttura per qualsiasi ragione o bisogno dell’amministrazione comunale.
iL richiedente, si impegna al rispettare tutte le prescrizioni che verranno stabilite con l’atto di autorizzazione, nonché a sostenere tutte le spese di sopralluogo e d’istruttoria (previo deposito di eventuale cauzione ed a pagare quant’altro dovuto all’autorizzazione stessa).
BUSINESS PLAN
TARGET: famiglie, giovani e vacanzieri.
SPETTACOLI: feste e festival a tema, eventi , piano-bar, balli latini, cabaret, giochi e tornei, mini-club.
ATTIVITA’ DIDATTICHE :
Officine del sapere : ( L'Officina della Teoria , L'Officina dello Stile , L'Officina della pratica) Officine , Corsi di formazione professionali ,Laboratorio d'impresa e incubatore d’impresa.
SERVIZI INFORMATIVI :
E’ di primaria importanza individuare e connettere altre risorse che caratterizzano il territorio, in modo tale che diventino reciproco strumento di valorizzazione.
SPORT:
le attività previste sono numerose e rivolte a tutte le età, sotto l’assistenza di personale esperto, disponibile ad insegnare le tecniche giuste nel completo relax e divertimento.
Sport gratuiti in corsi collettivi (mountain bike , trekking , maneggio , tornei di calcetto, tiro con l’arco, bocce, step, ping pong, spinning, corsi di ballo ecc.)
AREA LUDICA: PETER PAN
- animazione in costume
- pop-corn
- minigiochi
- giochi gonfiabili
- mini volley
- mini campo di calcetto
- basket
- pupazzi mobili
AREA SCIENTIFICA: Birdwatching
Il birdwatching e’ una pratica che si sta diffondendo in modo costante anche in Italia e che permette un intenso contatto con la natura.
La parola inglese significa , alla lettera , ‘’ osservare gli uccelli ‘’, ovvero ammirare i loro movimenti , apprendere le loro abitudini e conoscerne i comportamenti nel loro habitat naturale questo passatempo , se ben coltivato offre anche una serie di numerosi altri vantaggi . rimanere ‘’appostati ‘’ in attesa del passaggio di un volatile , infatti fa riscoprire la bellezza della natura , perché si e’ più propensi a notare i dettagli di tutto ciò che ci circonda . Certo non siamo nelle zone di maggiore interesse avifaunistico , come le oasi gestite dal w.w.f. e della l.i.p.u. ma a ridosso dei centri abitati e dell’autostrada.
In primavera ed in autunno l'area assume particolare valore, perchè interessata due volte l'anno del passaggio di svariate e anche rare specie di uccelli migratori che trovano, nella zona dello stretto, il corridoio di passaggio verso i luoghi di svernamento e nidificazione si potranno cosi ammirare e studiare il passaggio di migliaia di uccelli migratori.
Area didattica : officina
Il nome "Officina" non è una scelta casuale, bensì descrive la traccia fondamentale del lungo percorso che è indispensabile intraprendere per comprendere ed imparare un mestiere .
PERSONALE / SICUREZZA / MANUTENZIONE
FIGURA PROFESSIONALE
RETRIBUZIONE MENSILE LORDA
1)
1 DIRETTORE GENERALE
€ 3.000,00
2)
1 DIRETTORE ARTISTICO
€ 3.000,00
3)
1 SEGRETARIO/A
€ 2.400,00
4)
1 ADDETTO ALLA PROGRAMMAZIONE
€ 2.500,00
5)
1 CHEF d. r.
€ 2.800,00.
6)
1 DIRETTORI DI SALA
€ 2.600,00
7)
4 CUOCHI
€ 2.600,00 c.d.
8)
2 PIZZAIOLI
€ 2.600,00 c.d.
9)
10 CAMERIERI
€ 2.000,00 c.d.
10)
3 BARMAN
€ 2.300,00 c.d.
11)
6 OPERAI GENERICI
€ 2.400,00 c.d.
12)
2 CUSTODI
€ 2.300,00 c.d.
13)
12 SICUREZZA
€ 1.800,00 c.d.
14)
4 GIARDINIERI
€ 2.200,00 c.d.
15)
2 TECNICI AUDIO-VIDEO
€ 1.800,00 c.d.
16)
8 ADDETTI ALLE PULIZIE
€ 1.600,00 c.d.
18)
12 ANIMATORI
€ 1.400,00 c.d.
19)
4 BABY SITTERS
€ 1.400,00 c.d.
20
INDOTTO S.B. ( CIRCA 200 NUOVI POSTI DI LAVORO )
€ …………………
TOTALE
N. 75 NUOVE ASSUNZIONI
Tot. Mensile
€ 147.000,000
SAGRE E DEGUSTAZIONI TIPICHE :
- sagra della melanzana
- sagra della patata
- sagra del maccheroncino
- sagra del maiale
- sagra del fiore della zucchina
- sagra della Costardella
- sagra del Cous cous
- sagra del bergamotto
- sagra del contadino
- varie ed eventuali
EVENTI TEATRALI
Da programmare
FESTIVAL
II° FESTIVAL (SALSANDO FESTIVAL)
LATINO AMERICANO DI REGGIO CALABRIA
SERVIZI PER LA RISTORAZIONE:
“A PUTIA”
(trattoria tipica con enoteca calabrese)
Servirà piatti della tradizione tipica calabrese, preparati essenzialmente con prodotti pro loco, conditi con i nostri olii extravergine, profumati dalle essenze del bergamotto e accompagnati dai nostri vini autoctoni.
Questa avrà l’arduo compito di promuovere i nostri prodotti (è previsto uno spaccio auto gestito per la vendita degli stessi).
“LA PITTARIA”
(pizzeria tipica mediterranea)
vuole promuovere le caratteristiche organolettiche dei nostri grani dei piani Aspromontani ( tipo il grano saraceno ) e la nostra produzione di mozzarella .
“LE LUMIE ”
(focacceria , rosticceria , panetteria )
“TORRETTA DEL GELATO”
(gelateria, sorbetterai, pasticceria)
Vuole promuovere e commercializzare la produzione artigianale di gelati; soprattutto quelli prodotti con frutta fresca. Le granite fatte solo di frutta ed i cosiddetti “pezzi duri” (spumoni, tartufi, cassate, etc.etc.)
Gli artisti di punta saranno i pasticceri reggini, il prodotto base il bergamotto.
MANIFESTAZIONI CULINARIE ( DAI PRODOTTI TIPICI ):
Sagre e feste a tema gastronomico, arricchiranno la prima serata dei nostri ospiti:
- festa della birra
- festa della pizza
- festa del vino calabrese
- festa del dolcetto e gelato
MANIFESTAZIONI ARTISTICHE:
- I° festival latino-americano città di Reggio Calabria;
- Love Parade (15 agosto) festa di musica e spettacoli;
- I° festival mediterraneo di danze folcloristiche (con “fora u primu” vecchio ballo reggino);
- Born to kalabria (artisti calabresi in concerto);
- Sueno latino;
- Festival del Mediterraneo;
- Summer day;
- L’ allegra Reggio;
- Rock festival;
- Gran carnival;
- Salsa show;
- Miss festival.
EVENTO: REGGIO SALSA FESTIVAL
I° festival latino-americano città di Reggio Calabria
Dedicato all’america latina ed in particolare a Buenos Aires , che ha per Reggio dei sentimenti di simpatia, che domandano soltanto di essere apprezzati e ricambiati.
Ricordiamo che gli italiani dell’Argentina hanno mandato più di due milioni e mezzo di franchi - la somma maggiore che ci sia venuta da ogni parte del mondo - per i colpiti del terremoto di Messina e Reggio Calabria nel 1908 .
Presentazione:
Il progetto prevede l’organizzazione del 2° Festival latino-americano in Reggio Calabria, che rappresenta il primo evento di tale portata, organizzato nel Sud Italia. Infatti i Festival latinoamericani
sono degli eventi ormai consolidati in tutta la penisola, ma la realizzazione degli stessi, fino ad oggi, ha interessato esclusivamente le regioni del Nord e del Centro.
I Festival latino-americani più importanti in Italia sono:
- Festival latino-americano (Milano Forum di Assago) dal 15 Giugno al 15 Agosto che nel 2005 arriverà alla 15° Edizione;
- Salsa World Festival (Roma Palacavicchi mq 15.000) dal 24 al 28 marzo, arrivato alla sua 3° edizione.
La musica Latino americana:
Nella storia della musica degli ultimi cento anni, il genere identificato con il termine
“latino-americano” è stato forse l’esempio più alto e perfetto di come una forma d’arte abbia potuto e possa rappresentare un intero continente.
La cultura, la gioia di vivere, le radici rustiche e popolari africane incrociate con le popolazione latino e sudamericane, hanno dato vita ad una sorta di “alchimia dell’anima” che colpisce direttamente al cuore. Il semplice incrocio di poche e primitive percussioni ha dato vita ha quel “sound” inconfondibile che, negli anni, ha non solo fatto ballare tutto il mondo, ma ha assunto anche veri connotati sociali e politici.
Quanto negli ultimi cinquant’anni questa musica abbia poi influenzato la musica leggera europea e americana, il jazz come il pop, è facilmente decifrabile pensando per esempio al sax di Stan Getz, a certe sonorità di Simon and Garfunkel, a Pat Metheny e a tutta quest’ ultima “onda latina” che ha letteralmente invaso il mondo con artisti quali Gloria Estefan, Jennifer Lopez, Ricky Martin, creando addirittura un nuovo idioma analizzato dai sociologi.
La Cultura Latino-americana
La cucina latino-americana nasce dall’incontro delle civiltà millenarie precolombiane e le tradizioni europee ed africane; elaborata dall’arte e dalla fantasia femminile che ha saputo creare sia una cucina che vanta prelibatezze raffinate, sia piatti semplici tutti estremamente colorati e appetitosi.
Una variegata proposta, da un’esperienza secolare; fagioli, mais, ma anche quinoa, manioca, cacao e caffè, frutta e verdure di ogni tipo che l’ingegnosità e la fantasia popolare riescono a trasformare in mille ricette diverse.
Questa, molto in sintesi, è la visione d’insieme che offrono i paesi dell’America Latina, segnati sia dalla grandezza delle civiltà autoctone e dalla colonizzazione spagnola e portoghese, le quali hanno stravolto la cultura alimentare dell’occidente, che fino al ‘500 era statica e imperniata su pochi elementi nutritivi.
La diversità dell’offerta gastronomica latino-americana attraverso i principali piatti, le bevande ed i sapori, costituiscono una valida rappresentazione della cultura di questi paesi, dove, come per altri settori, viene messa in evidenza l'integrazione di diverse culture.
Cos’è il Festival latinoamericano:
I festival latinoamericani, si svolgono mediamente in un periodo di 7-15 giorni, all’interno dei quali vengono organizzati eventi vari quali Stages, concerti, gare di ballo, di rueda, di coreografia, e spettacoli artistici di ballerini, etc
L’organizzazione prevede un coinvolgimento dei partecipanti nell’arco dell’intera giornata, attraverso varie attività di intrattenimento organizzate dagli animatori.
EVENTI ARTISTICI
Ospiti:
Un’altra caratteristica del Festival è il cast artistico, di primissima qualità, con maestri ballerini stranieri ed italiani (Tropical Gem, Michael Fonts, Seo Fernandez, Eddie Torres, Mirko Stefio, Salvo Parisi, Massimo Lupo, etc) di provata fama internazionale provenienti da tutte le nazioni cardini del movimento salsero nel mondo, in particolare artisti cubani.
Concerti:
I concerti, oltre alla partecipazione dei più importanti gruppi italiani (El rubio loco, Croma Latina, Miguel Enriquez, La banda del Puerto,etc) che entusiasmano il pubblico latino in Italia, vedranno ospiti stranieri di primo livello (Los Van Van, Charanga ,Habanera, Aventura etc)
Obiettivi
Volendo andare oltre alla proposta di una serata di divertimento, il Festival, attraverso la promozione delle attrattive più interessanti a livello turistico dei paesi latinoamericani, vuole “catturare” l’attenzione e l’interesse del visitatore. Un panorama di occasioni per valutare la propria
vacanza, sottolineando la validità delle destinazioni ancora incontaminate, delle strutture di accoglienza, della ricca varietà di offerte, pacchetti, tour, crociere (isole Eolie, Taormina, etc) e la possibilità di scoprire nuovi usi, costumi, culture, e potenzialità di queste terre.
Siamo convinti dell’importanza del ruolo del turismo per promuovere una migliore conoscenza delle enormi potenzialità di questi paesi, dalla quale possano scaturire altre iniziative d’interscambio in settori quali il commercio, la cultura e la solidarietà.
Per questo la realizzazione del progetto “Reggio Salsa Festival” oltre a determinare un evento di primaria importanza nella geografia salsera italiana, rappresenta un evento turistico di sviluppo per la città.
Infatti il posizionamento della città di Reggio Calabria, la elegge a punto di unione tra Calabria e Sicilia, regioni che ospitano numerose realtà del mondo latino-americano. Infatti se in Calabria è da oltre 5 anni che crescono scuole e ballerini, la Sicilia è da oltre 12 anni che si presenta a livello nazionale quale una delle più importanti culle di questo affascinante mondo. Tra i più importanti artisti Siciliani abbiamo il ballerino Mirko Stefio, più volte campione nazionale di salsa. I più attivi centri di sviluppo delle due regioni sono: Palermo, Catania, Messina, Milazzo, Reggio Calabria, Catanzaro, Lamezia Terme, Siderno, Taurianova. Con il coinvolgimento delle scuole e degli artisti delle sopramenzionate località, si raggiunge un bacino di utenza di oltre 4 mila persone.
MANIFESTAZIONI SPORTIVE:
Gara ecologica a tappe lungo un sentiero di 6 mila chilometri.
Un sentiero stretto stretto, ma lungo ben 6 mila chilometri. Un giro d’Italia per fanatici del trekking. Un percorso che partendo da Reggio Calabria arriva alle Alpi .
MAPPA INTINERARI RELIGIOSI
INTINERARIO AZZURRO
Sulle orme della spiritualità reggina
I Santuari Mariani
Contesto naturalistico versante tirrenico: Stretto di Messina - Rupe di Scilla - Costa Viola - Monte S. Elia - Piana degli ulivi - Dolomiti del Sud.
Il Beato Padre Catanoso verrà presto santificato. È un Santo di oggi, insieme a Suor Brigida Postorino, un asceta dei nostri giorni che ripropone agli uomini del terzo millennio la contemplazione, la preghiera, il lavoro, che caratterizzano i Santi del passato. Dal Santo di oggi ai Santi di ieri, lungo un percorso che, partendo da Reggio Calabria, conduce tra grotte, Chiese e monasteri alla riscoperta di quella spiritualità che eleva l'animo verso Dio e induce a donare se stessi agli altri. La missione svolta dal "Padre spirituale aspromontano", che percorrendo "le ripide vie sassose d'amore" dedicò la propria opera al popolo bisognoso e vivendo sull'essenzialità del Vangelo fondò "l'Ordine delle Suore del Volto Santo" e "l'Opera dei Chierici poveri", è la proiezione, sui nostri giorni, del fervore che animò i Santi vissuti sul territorio reggino. Il primo dei Santi di cui si ha notizia è San Fantino (IV secolo d.c.), la cui cripta è da considerare la più antica Chiesa calabrese. Visse in ascesi a Taurina, dedicandosi alla preghiera, ai miseri ed ai bisognosi, operando conversioni e miracoli. Dopo di lui i monaci italogreci, tra l'VIII e l'XI secolo, animarono il territorio con la loro fede. L'ascesi fu la nota di fondo, ma tutti i Santi tradussero la spiritualità della solitudine in fervida operosità. Coinvolsero altri monaci nella formazione di cenobi
(Sant'Elia Speleota a Melicuccà), fondarono monasteri (Sant'Elia il Giovane a Seminara, San Nicodemo sul Monte Kellerano, San Giovanni Theristis a Stilo) alcuni dei quali divennero nuclei di cultura per i posteri, come il monastero di Seminara, che ospitò Barlaam e Telesio.La loro vita umile ed al servizio degli altri si dedicava alle preghiere nel cenobio: gli asceti italo-greci spesso riunivano intorno alla grotta iniziale altri eremiti, che a loro volta utilizzavano ulteriori grotte. Si formavano così le primordiali comunità di preghiera.Si dedicarono al lavoro (San Leo boscaiolo), finalizzando le proprie fatiche al bene altrui. Spesso divennero maestri nell'agricoltura ed insegnarono alla gente come trarre sostentamento dalle risorse della natura (San Nicodemo e San Giovanni Theristis introdussero le pratiche della gelsicoltura e della bachicoltura). Operarono miracoli. Oggi sono venerati nei luoghi in cui vissero e riconosciuti Patroni di paesi quali Mammola che si rivolge a San Nicodemo, Bova ed Africo, che condividono le reliquie di San Leo e la Sua protezione.
I° SERATA: tutte le sere la cena sarà accompagnata da spettacoli vari. L’ospite ha la possibilità di scegliere lo spazio che più lo aggrada e i bambini saranno allietati dalle nostre animatrici che si occuperanno di loro coccolandoli nell’area “baby-parking”.
II° SERATA: dal martedì alla domenica, si canta e si balla al ritmo dei migliori gruppi locali , in compagnia dei nostri animatori.
BUDGET- € 7.934.400,00
RISORSE- proprie + sponsor;
PROGETTI- Arch. Geria ;
BUSINESS PLAN- Ag. di S. Turistico Vera Murolo
PARTNER COMMERCIALI- filiera agricola Reggina
ENTI PATROCINANTI- DA DEFINIRE Comune; Provincia; Regione; Ambasciate; Pro-loco; A.p.T.; associazioni interessate.
COSTI ATTIVITA’-( vedi allegato in fase di definizione –si riserva di piano spese)
FIDELIZZAZIONE CLIENTI:
Formula di ingresso gratuito con preventivo acquisto di tessera, la quale si acquista all’entrata del
‘’ Villaggio’’ , con un costo di € 15,00 , ed ha validità per tutti gli eventi in programma ad esclusione di alcuni spettacoli evidenziati nello stesso.
La politica dei prezzi sarà popolare ed in linea con l’economia cittadina. Per gli spettacoli a pagamento, sarà sufficiente comprare il biglietto. I minori non pagano e possono utilizzare gratuitamente le aree a loro destinate.
CONCLUSIONI
Finalità
Alla proposta strettamente culturale sono stati aggiunti tutti gli elementi di servizio necessari alla definizione degli aspetti turistici; tali elementi incontrano le esigenze e le possibilità di una domanda presumibilmente differenziata quanto a comportamenti di consumo.
Prestando attenzione alle destinazioni comunicazionali per il progetto e alle soluzioni turistiche a pacchetto che lo stesso mira a produrre, sono state ricercate connessioni con operatori turistici e, in particolare, con agenzie e tour operator presenti nel territorio regionale.
Obiettivi
- Accrescere la competitività delle imprese turistiche attraverso la valorizzazione dei prodotti locali e l'integrazione tra le diverse attività di promozione e commercializzazione;
- Promuovere la nuova attività , che e’ anche di servizio al turismo alberghiero , per valorizzare il patrimonio naturalistico, eno-gastronomico, etnico, tradizionale e locale;
- Favorire forme di cooperazione tra gli operatori della filiera turistica.
Contenuti
- Realizzazione di un sistema di offerta a rete nell'ambito della filiera turistica;
- Attuazione di azioni di promozione, di marketing strategico e di distribuzione dei prodotti turistici;
- Attivazione di un sistema on-line di prenotazione e vendita dei prodotti turistici con sito web in Internet
Creare il polo Turistico Integrato del Pentimele
(un nuovo modello per il turismo Reggino )
I Poli Turistici Integrati (PTI) sono lo strumento che caratterizza il modello di sviluppo al fine di: rilanciare aree geografiche a elevato potenziale di sviluppo turistico affermare un nuovo modello di turismo di qualità per attrarre significativi flussi turistici nazionali e internazionali su base destagionalizzata creare nuova occupazione e una rete di imprese competitive incrementare il prodotto interno lordo delle aree interessate.
Le esperienze di successo in Italia e all'estero sottolineano come solo attraverso la realizzazione di progetti di ampio respiro, che prevedano la gestione d'infrastrutture, servizi e asset immobiliari, sia possibile creare un efficace e importante processo di crescita e destagionalizzazione dei flussi turistici.
Soggetto promotore
“Sviluppo Italia” un’agenzia nazionale per lo sviluppo dell’impresa ed attrazione investimenti, coordinata dal Ministero delle Attività Produttive, dal Ministero dell’Economia e dal Ministero dell’Agricoltura che ha le finalità di promuovere, accelerare e diffondere lo sviluppo produttivo imprenditoriale nel paese. Ha una presenza che nell’ultimo anno si è radicata sul territorio con 14 società regionali, 39 incubatori di impresa sviluppate insieme al Ministero delle Attività Produttive e crea lavoro per circa 74.000 occupati . Sulla scia delle esperienze di maggior successo europee, Sviluppo Italia si è progressivamente strutturata come una moderna Agenzia per lo sviluppo che opera attraverso tre principali linee d’intervento:
1) Attrazione di investimenti
2) Creazione e sviluppo impresa.3) Supporto alla Pubblica Amministrazione.
Il sostegno del CIPE Sviluppo Italia sta portando avanti un programma pluriennale, assegnatole dal Dpef 2003-2006, per promuovere ed attirare nelle aree sotto utilizzate del Paese, investimenti esterni. Il 9 maggio del 2003 il CIPE ha varato una serie di norme in grado di rendere competitiva la società a livello europeo ed ha stanziato 140milioni di euro a favore del contratto di locazione, un accordo tra Amministrazioni Pubbliche, Imprese e Sviluppo Italia, che rappresenta uno dei principali strumenti con i quali l’agenzia riesce a creare nuova occupazione e ad attrarre investimenti.Insieme al Ministero delle Attività Produttive è stato varato un regolamento che disciplina l’attuazione del contratto di localizzazione, con l’obiettivo di creare 50.000 posti di lavoro entro il 2005, Sviluppo Italia ha il compito di individuare le aree (ne sono già state selezionate 35 nel Mezzogiorno), mentre la valutazione e la gestione dei progetti spetta ad un comitato che fa capo al Ministero.
Sviluppo Italia punta sul turismo. Nel settore turistico opera per lo sviluppo dei poli turistici integrati e per la costituzione di una rete di portualità turistica, con due programmi affidati alle società controllate “Sviluppo Italia” e “Italia Navigando”. Lo scopo è quello di destagionalizzare quanto più è possibile i flussi turistici e dare modo agli investitori di poter contare su infrastrutture pienamente operative per tutto il corso dell’anno. Italia Navigando, in particolare, sta sviluppando un programma ambizioso e molto atteso dai diportisti di tutto il Paese: realizzare una rete portuale turistica nazionale che offra standard di servizi omogenei, visibilità e facilità di accesso alla prenotazione dei posti barca. Per favorire la crescita del turismo nel Paese, Sviluppo Italia ha messo a punto un master plan che prevede la creazione di poli turistici integrati.Il polo turistico integrato (PTI) è un sistema di destinazione turistica che si sviluppa in un contesto ricettivo e ambientale omogeneo ed integrato, comprende ambiti territoriali estesi in un raggio di circa 60-100 km. - È un sistema contraddistinto da: Azioni coordinate attraverso un progetto di sviluppo comune. Un marchio riconosciuto e promosso in Italia e all’estero. Una rete distributiva comune. Un prodotto turistico omogeneo sul territorio. Un sistema di infrastrutture dedicate. Un sistema di servizi al territorio e al turista.
- L’ambito territoriale in cui si sviluppa il PTI deve rispondere ad alcuni requisiti fondamentali preesistenti quali: caratteristiche orografiche, ambientali e infrastrutturali che consentano di circoscrivere il raggio di percorrenza tra il centro del Polo e le mete di attrazione in un tempo non superiore ad un’ora.
- Esistenza o fattibilità di un aeroporto distante non più di 30-40 Km dal Polo, nonché di accessi stradali, ferroviari e/o portuali adeguati.
- Asset immobiliari, pubblici o di proprietà del gruppo Sviluppo Italia, utilizzabili per sviluppare ed estendere le iniziative ricettive già esistenti sul territorio.
- Un patrimonio storico, artistico e culturale che faciliti il processo di destagionalizzazione.
- Competenze professionali già qualificate.
- Un tessuto imprenditoriale sensibile e dinamico.
Il modello di business dei PTI si valorizza attraverso sei tipologie di intervento modularmente connesse tra loro per logistica, funzionalità e servizi comuni che, partendo dal Polo centrale che assume il ruolo di “volano”, si dirama a creare:
- La destinazione.
- Supportare la destagionalizzazione dei flussi creando sistemi di eventi e manifestazioni.
- Valorizzare le risorse del territorio, organizzando un sistema di itinerario tematico per consentire una fruizione ambientale, culturale, artistica ma anche la scoperta delle tradizioni attraverso il contatto con la realtà del posto.
- Valorizzazione e recupero di strutture già esistenti con un sistema di ricettività medio-piccola (privati).
- Uno spazio destinato al Management o alla Company ove coordinare interventi di marketing e promozione.
- Una scuola che chiameremo “Hospitality Academy” per formare risorse umane specializzate onde evitare che il personale sia costretto ad emigrare in Svizzera per apprendere la professione.
5)CASI E MODELLI DI RIFERIMENTO
Best Western Italia soc. coop. a r.l.;
Consorzio Italia Holiday Service, il cui specifico progetto di e-commerce turistico predisposto per Fondo Sviluppo è estendibile a nuove cooperative del meridione.
Aree geografiche interessate:
- Comunità Europea.
Soggetti coinvolti:
- Consorzio turistico Italia Holiday Service, cooperative consorziate, strutture ed aziende turistiche meridionali interessate.
PER QUANTO SOPRA ILLUSTRATO, ED ALTRO ANCORA:
IO SOTTOSCRITTO NATALE CRUCITTI, NATO A REGGIO CAL. IL 27 09 1961 ED IVI RESIDENTE IN VIA SAN SPERATO N. 57/A 89100 REGGIO CAL., TITOLARE DELL’AZIENDA MONTESANTO , GIA’ ABILITATO DA QUESTO COMUNE ,CON AUTORIZZAZIONE SANITARIA ALL’ESERCIZIO DI SOMMINISTRAZIONE ALIMENTI E BEVANDE CON PROT. N. 1223 DEL 05/06/01 E LICENZE COMMERCIALI N. 777.
CHIEDO
AUTORIZZAZIONE COMMERCIALE PER APRIRE UNA STRUTTURA TURISTICO RICETTIVA DEDICATA AL TURISMO RURALE – AGRITURISMO E PER IL TEMPO LIBERO CON TRATTORIA , PIZZERIA , BAR CAFFETTERIA CON ALCOLICI E SUPER ALCOLICI , GELATERIA, , FRUTTA A TAGLIO , AREA PICCOLI SPETTACOLI ,VENDITA DI GADGET ,VENDITA PRODOTTI DELL’ARTIGIANATO LOCALE
( FOOD E NON FOOD ) , E PER GESTIRE LE AREE PRIVATE RISERVATE A PARCHEGGIO A PAGAMENTO.
PRECISO CHE L’AREA IN QUESTIONE E’ PRIVATA .
Garantisco che tutto quello che è stato sin’ora illustrato, sarà attuato.
Allego: n°10 copie progettuali con relazione tecnica descrittiva
L’AMMINISTRATORE
Natale Crucitti
Spett.le : SIGNOR SINDACO
COMUNE DI REGGIO CALABRIA
ON. GIUSEPPE SCOPELLITI
OGGETTO : DICHIARAZIONE DI DISPONIBILITA’ AREA
IO SOTTOSCRITTO NATALE CRUCITTI NATO A REGGIO CAL . IL 27/09/1961 ED IVI RESIDENTE IN VIA SAN SPERATO N. 57/a TITOLARE DELLA AZIENDA AGR. MONTESANTO ,
DICHIARO
LA DISPONIBILITA’ DELL’AREA, (DA OTTOBRE A APRILE 2005/2006 ) SITA IN LOCALITA’ LUPARDINI S/N DI mq 25.000 CIRCA (DI CUI ALLEGHIAMO UNA COPIA PLANIMETRICA ) PER MANIFESTAZIONI :
CONCERTISTICHE
FIERISTICHE
LUNA PARK
ATTIVITA’ CIRCENSI
SPORTIVE
EVENTI
L’AREA IN QUESTIONE SI TROVA ALLE PENDICI DEI FORTINI DI PENTIMELE
LE STRADE DI ACCESSO SONO IDONEE AL TRANSITO DI AUTOTRENI ED AUTO ARTICOLATI
ADIACENTE ALLA STRUTTURA CI SARA’ UN PARCHEGGIO DI CIRCA mq 15000 .
INOLTRE CON UN ADEGUATO SERVIZIO DI NAVETTE ( DAI PARCHEGGI DEL PORTO E DEL PALASPORT) SI DECONGESTIONERA’ L’AREA , RENDENDOLA PERCORRIBILE IN QUALSIASI MOMENTO DAI MEZZI DI SOCCORSO .
L’AREA SI DOTERA’ INOLTRE DI :
DI IMPIANTO D’ ILLUMINAZIONE PUBBLICA ( LAMPIONE CON PALO IN ACCIAIO ZINCATO E CENTRI LUMINOSI DI CLASSE II)
DI IMPIANTO ANTINCENDIO
DI TORRE FARO
DI SERVIZI DI PICCOLA RISTORAZIONE
DI SERVIZI IGIENICI IN MISURA PROPORZIONALE AI VISITATORI
DI CABINA ENEL
DI GRUPPO ELETTROGENO
DI ATTACCO W.F. DOPPIO
ESTINTORI A POLVERE
N. 2 USCITE DI SICUREZZA
GRUPPO DI POMPAGGIO ANTINCENDIO
IDRANTI UNI 70
SPERANDO IN UN VOSTRO CORDIALE RISCONTRO, PONGO
CORDIALI SALUTI
NATALE CRUCITTI
Reggio Calabria, 03/08/05
giovedì 18 giugno 2009
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